Continua a suscitare grande scalpore in Italia il caso di Paolo Mendico, 14enne di Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina, che si è tolto la vita il 10 settembre 2025, poche ore prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Il suo gesto estremo ha scosso profondamente l’Italia, portando alla luce una vicenda di bullismo e indifferenza che lo ha accompagnato per anni.
Fin dalle scuole elementari, Paolo è stato oggetto di insulti, aggressioni fisiche e psicologiche. I suoi compagni lo deridevano con soprannomi come “Paoletta” e “Nino D’Angelo”, a causa dei suoi capelli biondi e del suo aspetto delicato. Secondo quanto dichiarato dalla madre, Simonetta La Marra, anche alcuni insegnanti non solo non intervenivano, ma talvolta incitavano alla rissa, aggravando ulteriormente la situazione.
Nonostante le numerose segnalazioni da parte della famiglia, le istituzioni scolastiche non hanno preso misure efficaci per fermare queste ingiustizie. Ai funerali di Paolo è stato presente solo un compagno di classe, un segno doloroso della solitudine che il ragazzo viveva anche tra i suoi coetanei.
La Procura di Cassino ha aperto un’inchiesta, senza però iscrivere al momento alcun indagato. Sono in corso ispezioni da parte del Ministero dell’Istruzione nelle scuole frequentate da Paolo, con l’obiettivo di accertare eventuali responsabilità e prevenire simili episodi in futuro.
Intanto, i familiari del ragazzo sono stati ascoltati dagli inquirenti per fornire dettagli utili alle indagini. A rompere il silenzio in queste ore è stato il fratello di Paolo, che ha svelato un retroscena significativo. “Guardate la chat…”: ecco tutti i dettagli nella pagina successiva.
Gli ultimi sviluppi della tremenda vicenda di Paolo Mendico, il ragazzo di 15 anni che...