Orrore in metro: ragazzina di 13 anni abusata davanti al padre (2 / 2)

Stesso posto, i treni della metro della linea gialla di Milano, alla fermata Duomo e, per una strana coincidenza, lo stesso orario: 8:50 del mattino. Due vittime, due molestatori distinti, entrambi finiti in manette con l’accusa di violenza sessuale, grazie al tempestivo intervento degli agenti di polizia.

Il primo episodio risale a domenica 23 ottobre 2022. Sul treno diretto verso San Donato Milanese, c’è una ragazzina di soli 13 anni, con accanto il padre 45enne. I due scendono alla stazione Duomo ma, improvvisamente, l’uomo si accorge che uno sconosciuto, dopo aver allungato le mani verso la figlia minorenne, le sta palpando il sedere. Il molestatore, un 27enne italiano, già noto alle forze dell’ordine per piccoli precedenti, è stato bloccato dal padre della vittima, cui si è aggiunto il prezioso intervento della security Atm.

È riuscito a mantenere la calma, lasciando che gli agenti di una Volante, sopraggiungessero sul posto, per trarre in arresto il 27enne con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Per fortuna la ragazzina, seppur comprensibilmente sotto choc, non ha riportato nessuna ferita e non è stato necessario sottoporla alle cure del 118. Sempre alla stessa ora, il giorno seguente, ieri, 24 ottobre 2022, gli agenti in borghese della Polmetro hanno arrestato, sempre per violenza sessuale, un 30enne incensurato italiano che ha molestato una 24enne. Il molestatore è stato trasferito nel carcere di San Vittore.

Due violenze in sole 24 ore, in pieno giorno, nella metropolitana di Milano, pienissima di passeggeri. Una vera e propria emergenza che va a sommarsi ai tanti problemi che la città deve affrontare, seminando il panico e il terrore tra i cittadini. Tra scippi, rapine, violenze sessuali, Milano è una città messa a dura prova che non ne può più. È arrivato il tempo di prendere di petto la questione per evitare che degeneri ulteriormente.

Non si può continuare a sminuire tutto quello che, invece, la cronaca nera tira fuori. È un’emergenza che va affrontata a nome delle generazioni future. Cosa ne sarà nei nostri figli, dei nostri nipoti se non sono liberi neppure di salire su un mezzo pubblico per paura di subire qualcosa di grave? Ampliare la sicurezza dovrebbe essere tra i temi scottanti di Palazzo Marino, non credete?!