Ornella Vanoni, le parole del nipote alla camera ardente (1 / 2)

Ornella Vanoni, le parole del nipote alla camera ardente

La grande Milano si è svegliata avvolta in una quiete innaturale, il giorno dopo. Un silenzio atipico ha rotto, all’improvviso, il velo di normalità che avvolgeva la città, annunciando che un pezzo di storia della musica si era congedato.

In una casa discreta della metropoli, l’artista che per decenni ha dipinto le emozioni di un intero Paese si preparava al suo ultimo, elegantissimo addio. Aveva sempre affermato, con la sua inconfondibile autoironia, che avrebbe trovato il modo di andarsene con la massima eleganza. E in un certo senso, ci è riuscita, proprio nell’ora in cui le luci degli spettacoli si spengono e il sipario cala per l’ultima volta.

A novantuno anni, la Signora della canzone italiana si è spenta serenamente, nella sua Milano, a causa di un malore improvviso.

Un arresto cardiocircolatorio ha interrotto un’esistenza dedicata interamente all’arte. Sul web, l’ondata di cordoglio è stata immediata e potente: da Fabio Fazio, che si è detto “impreparato a dire qualsiasi cosa”, a Luciana Littizzetto, che l’ha definita “Tesora mia adorata”.

Nonostante il clamore e i 65 milioni di dischi venduti, la donna dietro l’icona conserva i segreti più preziosi. Mentre il mondo piange l’interprete di brani come La musica è finita, i familiari si preparano a svelare l’eredità più intima e inaspettata della loro congiunta: l’artista aveva un’ultima, profonda lezione di vita da dare. E in queste ore in tantisismi si stanno recando alla camera ardente della grandissima Ornella Vanoni per porgerle un ultimo saluto.