
La risposta è arrivata solo a notte inoltrata, quando il cronometro dell’attesa si è fermato a un’ora precisa.Alle 22.36, dopo un lavoro estenuante e disperato dei soccorritori, i Vigili del Fuoco sono riusciti a estrarre il corpo dell’operaio.Octav Stroici era uno dei quattro uomini impegnati quella mattina nel cantiere della storica torre romana.
Gli altri tre erano stati tratti in salvo immediatamente, lasciandolo da solo sotto il peso delle macerie.L’estrazione ha rappresentato solo il primo passo di una corsa contro il tempo che non poteva ammettere pause. Già in ambulanza, l’equipe medica ha tentato l’impossibile, praticando un lungo massaggio cardiaco per riattivare le funzioni vitali dell’uomo.
La corsa è terminata all’ospedale Umberto I di Roma. Nonostante ogni sforzo, e l’ultima flebile speranza, il lungo calvario sotto le pietre ha presentato il suo conto. Poco dopo, è arrivata la notizia che nessuno avrebbe mai voluto sentire: Octav Stroici non ce l’ha fatta.

E colpiscono molto quelle che sarebbero state le sue ultime parole riportate in queste ore dalla stampa nazionale. Aveva salutato infatti la famiglia come ogni mattina, poi si era recato a lavoro ma nessuno poteva immaginare che la sua giornata sarebbe finita nel peggiore dei modi.
Octav aveva 66 anni ed era nato a Suceava, città nel nord della Romania, nella regione moldava. In Italia aveva costruito una nuova casa, a Monterotondo, insieme alla moglie. Una vita ordinaria, fatta di lavoro e famiglia, con il legame alle proprie origini che non si era mai spezzato.