Nuovo virus in Italia, numerosi focolai: molte persone ricoverate

L'Italia è colta di sorpresa da un nuovo virus, si registrano già numerosi focolai in tutta la Penisola. Ci sono rischi anche per l'uomo, ecco cosa dicono gli scienziati.

Nuovo virus in Italia, numerosi focolai: molte persone ricoverate

Gli ultimi anni di pandemia da Covid 19 hanno cambiato per sempre il nostro rapporto con i virus e le malattie infettive. Il mondo intero è stato sensibilizzato in merito all’osservanza di tutte le misure di prevenzione, oltre che al rispetto delle misure restrittive imposte dai governi nazionali.

L’idea di una nuova minaccia invisibile alle porte fa già tremare le vene e i polsi, nessuno vorrebbe mai fare i conti nuovamente con l’incubo di una nuova epidemia. Purtroppo, però, sebbene ancora remoto, sta insorgendo in questi ultimi giorni il pericolo di un nuovo virus, di cui l’Italia sarebbe tra i paesi europei più colpiti: ecco gli ultimi aggiornamenti.

Il nuovo virus

Le minacce di nuovi virus o malattie infettive tendono a ripresentarsi periodicamente nel mondo. Per questo motivo avrete già sentito parlare quasi sicuramente di influenza aviaria, un’infezione virale causata dai virus della famiglia Orthomyxoviridae, genere Influenza-virus A.

Proprio in questo momento è in atto in Europa un’epidemia di influenza aviaria senza precedenti, si conterebbero all’incirca 2.467 focolai in ben 37 Paesi. Secondo Today.it, l’Italia sarebbe addirittura tra i Paesi più colpiti con ben 317 focolai, seconda solo alla Francia con 1.383. La malattia colpisce gli animali, ma non è escluso che possa trasmettersi all’uomo, come già capitato in passato con le epidemie di aviaria H5N1 in Egitto e H7N9 in Cina.

Come ha dichiarato l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, questi virus possono ‘incidere gravemente sulla salute pubblica’, colpendo gli esseri umani con sintomi solitamente simil-influenzali: si può passare da una lieve infezione delle vie respiratorie superiori a una rapida progressione fino a polmonite grave. Per ridurre al minimo il rischio di trasmissione all’uomo, l’Ecdc ha diramato alcune linee guida nelle quali si pone particolare attenzione alle misure di sicurezza e sul lavoro, soprattutto per chi si occupa del settore animale.

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