
Il Tribunale per i Minorenni de L’Aquila ha disposto l’allontanamento dei tre figli — di 8 e 6 anni — dai genitori, sospendendo la potestà genitoriale e nominando un tutore. I bambini sono stati collocati in una struttura protetta nei dintorni del paese, lontano dalla loro abitazione in mezzo alla natura.
Il padre, Nathan Trevallion, ora vive da solo nel casolare in cui la famiglia risiedeva. «Tutto è avvenuto così rapidamente, è terribile», afferma parlando dell’intervento dei servizi sociali e delle forze dell’ordine: cinque pattuglie dei carabinieri hanno partecipato all’operazione.
Il sindaco Giuseppe Masciulli ha descritto le modalità dell’intervento come “drastiche e improvvise”. «Non ci aspettavamo un’azione così rapida e risoluta», ha dichiarato, spiegando di essere rimasto colpito dalla scena e dalla mobilitazione delle autorità locali.

La vicenda era già al centro dell’attenzione dello scorso anno, quando un ricovero ospedaliero dei bambini a causa di un’intossicazione alimentare indusse i servizi sociali a un monitoraggio della situazione familiare. La decisione recente del tribunale ha in ogni caso aperto un dibattito sull’equilibrio fra tutela dei minori e libertà educativa delle famiglie.
Durante l’intervento dei servizi sociali, la madre, Catherine, ha accusato un malore mentre accompagnava i figli alla struttura. Fortunatamente, dopo pochi minuti si è ripresa e ha potuto rientrare. Secondo quanto riferito, per il momento le autorità hanno deciso che anche lei potrà rimanere nella struttura insieme ai bambini, assicurando un sostegno immediato e la continuità affettiva tra madre e figli.