Originaria dell’Indonesia, la noce moscata si ottiene macinando i semi dell’albero sempreverde di Myristica fragrans. In epoca romana veniva impiegata come incenso, ma dal medioevo in poi, in Europa, è diventata una spezia molto amata in cucina soprattutto per arricchire la besciamella e le minestre, ma per insaporire anche molte pietanze dolci.
La noce moscata possiede molte proprietà e benefici, infatti è una spezia in grado di contrastare il mal di denti, dolori articolari, i disturbi digestivi e intestinali e l’osteoporosi. Nonostante questa spezia fu definita nel medioevo, la spezia della gioia in quanto rilascia la serotonina, l’ormone della felicità, essa può divenire molto pericolosa se consumata in dosi eccessive, in quanto potrebbe provocare un avvelenamento o avere un effetto anarcotico e provocare palpitazioni e vomito. La dose consigliata non deve superare i 2 grammi al giorno.
Inoltre è vietatissima in gravidanza in quanto potrebbe provocare aborti ed è anche sconsigliata per chi soffre di epilessia o altri problemi neurologici. Dunque è sempre bene consultare il proprio medico. Lo stesso dicasi per coloro che assumono farmaci anti- depressivi o psicofarmaci.
Nel Novecento, la noce moscata era considerata “la pillola dell’amore” perchè afrodisiaca e per i suoi effetti allucinogeni divenne ” lo stupefacente dei poveri”. La noce moscata si trova in commercio anche sotto forma di olio essenziale, specifico per massaggi, ottimo per la pelle grassa e impura e perfetto come antireumatico, per un bagno rilassante e come maschera per i capelli, ma deve essere sempre diluito e mai usato puro sulla pelle.
La dose consigliata è quella di usarne poche gocce, proprio per la sua tossicità. Ricapitolando, dosi superiori a 2- 8 grammi di noce moscata possono provocare: febbre, nausea e vomito, eccitazione nervosa, ansietà, allucinazioni. Gli effetti psicotropi della noce moscata, tuttavia, vanno in relazione alla sensibilità individuale, alla massa corporea, all’età e allo stato di salute.