Paolo Mendico aveva solo quindici anni quando, l’11 settembre 2025, ha deciso di togliersi la vita, poche ore prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Un gesto estremo che ha scosso la comunità locale e l’intero Paese, riportando al centro del dibattito il tema del bullismo e delle responsabilità delle istituzioni scolastiche.
Secondo i familiari, Paolo sarebbe stato oggetto di vessazioni e prese in giro fin dalle scuole elementari. I capelli lunghi, il carattere sensibile e alcuni atteggiamenti considerati “diversi” dai compagni sarebbero diventati motivo di derisione. Una pressione psicologica che, stando a quanto dichiarato dai genitori e dal fratello maggiore, lo avrebbe segnato profondamente fino a spingerlo al gesto estremo.
La Procura di Cassino ha aperto un fascicolo per gravi ipotesi di reato. I carabinieri hanno sequestrato telefoni e dispositivi per acquisire chat e messaggi che potrebbero confermare gli episodi di bullismo denunciati dalla famiglia. Sul fronte istituzionale, il Ministero dell’Istruzione ha disposto ispezioni nelle scuole frequentate dal ragazzo per accertare eventuali responsabilità.
Le versioni, però, divergono. La dirigente scolastica Gina Antonetti ha respinto le accuse, sottolineando che non sarebbero mai arrivate denunce formali da parte dei genitori e che l’istituto aveva comunque attivato iniziative contro questi episodi. La famiglia, al contrario, parla di segnalazioni ignorate e di un contesto che non avrebbe saputo proteggere Paolo.
La vicenda sta avendo una risonanza mediatica molto forte, tanto che, persino un personaggio di spicco come Nino D’Angelo, ha deciso di rompere il silenzio davanti a questo tremendo caso. Il cantautore ha chiesto scusa perchè… Ecco tutti i dettagli nella pagina successiva.
Il triste caso di Paolo, il 14enne che nei giorni scorsi si è tolto la...