Un intervento di routine presso l’ospedale di Perugia si trasforma in tragedia. Si è trattato solo dell’ultimo caso di malasanità finito ora nel mirino della Procura. Purtroppo, specie in questi ultimi anni di pandemia è emersa tutta l’inadeguatezza del nostro sistema sanitario, profondamente minato da decenni di continui tagli e sprechi.
A pagarne le spese ora è un 40enne umbro, purtroppo deceduto in seguito ad un intervento che non destava particolari preoccupazioni. Dalle ultime indiscrezioni sembrano trapelare particolari inquietanti circa le cause del decesso. Ciò che hanno scoperto i medici lascia davvero senza parole: ecco le sconcertanti novità.
La macabra scoperta
Si chiamava Vincenzo Bosco il 40enne che ha perso la vita per una banale operazione al setto nasale. Subito dopo essere entrato in sala operatoria ed aver ricevuto l’anestesia, qualcosa è andato storto. I medici si sono subito accorti che il 40enne stava avendo seri problemi respiratori, infatti, si sono visti subito costretti a sospendere tutto. Successivamente, sono stati disposti accertamenti per cercare di capire di più sull’accaduto.
In sostanza, dalle analisi era emerso che l’uomo avesse un ago di due centrimetri conficcato in un bronco, che i medici sono riusciti a rimuovere senza grossi problemi con una broncoscopia. A quel punto per Vincenzo Bosco non sembravano più esserci problemi ed è stato dimesso. Dopo appena 4 giorni, però, la situazione è precipitata e purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare.
Si tratta di una morte incredibile su cui ora intende fare luce la Procura di Perugia, che ha già disposto l’autopsia sulla salma. In particolare, le indagini saranno fondamentali per chiarire definitivamente le cause del decesso e come quest’ago sia potuto entrare nelle vie respiratorie. Purtroppo, ciò che è certo è che una famiglia è stata distrutta, il 40enne lascia una figlia di appena 3 anni e un fratello disabile, oltre alla compagna Shana che ringrazia tutti per i tanti messaggi di affetto ricevuti.