Il muco cervicale è una sostanza prodotta dalle ghiandole che si trovano nel canale cervicale ed ha la funzione di filtro e protezione dell’organo riproduttivo femminile. Esso infatti forma un “tappo” che chiude il passaggio fra la vagina e l’utero, impedendo l’accesso alla cavità uterina, a batteri o ad altri agenti patogeni. Anche quando si presenta come muco giallognolo non c’è da preoccuparsi.
Tutte le donne, con il tempo, imparano infatti a riconoscere le sue caratteristiche colorazioni e densità. In base al periodo e alle circostanze, potranno distinguere il periodo premestruale o una possibile gravidanza.
Fuori dal periodo dell’ovulazione, il muco cambia consistenza e colore a causa del brusco calo degli estrogeni e diventa scarso, opaco, di colore giallo e grumoso.
Quando invece, queste perdite si verificano nel corso del mese e si notano modifiche nelle caratteristiche tradizionali, può indicare qualcosa di grave.

Ci sono casi in cui la presenza di muco può essere indice di infezione
Cos’è il muco giallognolo cervicale
Questo muco è solitamente composto da acqua, glicoproteine, amminoacidi, zuccheri, elettroliti e proteine di diverso genere. La percentuale di acqua cambia in base al periodo. Se ne ritrova una percentuale minore nel periodo non fertile (92%) e maggiore in quello fertile (98%).
Il muco giallognolo è tipico della fase dell’ovulazione come conseguenza dei cambiamenti ormonali.
La funzione del muco cervicale: fase preovulatoria e ovulatoria
Il muco cervicale, è il segnale che il nostro corpo ci invia per indicarci la fase iniziale e finale del periodo fertile. Durante il ciclo mestruale serve a rendere inaccessibile la zona oltre che a batteri e agenti patogeni, anche agli spermatozoi. Solo quando si avvicina il periodo dell’ovulazione il muco cambia composizione. Questa trasformazione serve per favorire il passaggio degli spermatozoi verso l’utero. Il muco li proteggerà e li nutrirà.
La quantità e qualità del muco cervicale cambia durante il ciclo, come conseguenza dei cambiamenti ormonali (estrogeni e progesterone).
Durante la fase preovulatoria, gli estrogeni aumentano e viene prodotto un muco, elastico e filante, simile all’albume dell’uovo. In questa fase si avverte una sensazione di bagnato.
Quando si avvicina il periodo dell’ovulazione, la quantità di muco diminuisce in modo evidente poiché diminuiscono gli estrogeni. Dopo la rottura del follicolo, infatti, il progesterone cambia radicalmente l’aspetto del muco che diventa giallo, grumoso o scompare del tutto.
Dopo l’ovulazione cambiano ancora una volta gli ormoni. Il muco giallognolo cervicale scompare del tutto per alcuni giorni e si avverte una sensazione di secchezza. In alcuni casi può apparire anche in questa fase opaco, giallino e cremoso ma mai filante.

Anche con la gravidanza può manifestarsi il muco giallognolo
Quando preoccuparsi
Se la presenza di muco nella zona cervicale è dunque un fatto del tutto naturale, bisogna fare però attenzione ad alcune mutazioni del suo aspetto e consistenza. Quando si notano perdite vaginali giallo-verdi, maleodoranti e si dovesse sentire prurito intimo e dolore durante i rapporti bisogna contattare il medico o il ginecologo e fissare un appuntamento. Nella maggior parte dei casi questa colorazione indica che potrebbe esserci un’infezione in atto.
Se ci si rende conto che la quantità di muco giallognolo non è rilevante durante il periodo fertile potrebbe ostacolare il viaggio degli spermatozoi. Per questo motivo bisogna comunicare al medico ogni cambiamento che si riconosce. In alcuni casi, può essere indice dell’avvicinarsi della menopausa o essere conseguenza dell’interruzione della pillola anticoncezionale.
Viceversa, se il muco di colore giallo nella zona cervicale è eccessivo potrebbe essere un sintomo connesso a disfunzioni della tiroide, presenza di ovaio policistico, di ciste ovarica o di stress.
Fattori che determinano alterazioni del muco cervicale
Le cause più frequenti sono da attribuire a infezioni vaginali, presenza di sperma a causa di un rapporto sessuale, eccitazione, l’uso di spermicidi e lubrificanti, l’assunzione di alcuni farmaci, tra cui gli antistaminici, e l’interruzione di anticoncezionali ormonali come la pillola, il cerotto, l’anello e la spirale.
Muco giallo in gravidanza
Le perdite giallastre potrebbero comparire anche durante la gravidanza. La spiegazione è solitamente da attribuire al bisogno dell’organismo di difendersi da probabili attacchi di batteri, virus e altri agenti patogeni. Specialmente in gravidanza, infatti, la donna è particolarmente sensibile a infezioni e l’organismo si difende aumentando la produzione di muco, bianco o giallo. Questo apparirà appiccicoso o opaco e con il trascorrere delle settimane diventerà più denso, per creare quello che viene definito “tappo di muco”.
In altri casi potrebbero essere considerate fisiologiche se non sono associate a cattivo odore, prurito, bruciore e irritazione.