Un incredibile vicenda quella che si è verificata a Torino. Una donna di 47 anni, parrucchiera, è stata trovata priva di sensi all’interno della sua auto, in via Onorato Vigliani, a causa dell’inalazione accidentale di gas proveniente da una bombola utilizzata per gassificare l’acqua del rubinetto domestico.
Ora si trova ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Molinette, dove i medici mantengono alta la cautela, anche se le sue condizioni appaiono in lieve miglioramento. L’allarme è scattato nel primo pomeriggio, intorno alle 14:45. Il vice brigadiere Marco Carbone, 53 anni, e il carabiniere Davide Arnesano, 27, stavano percorrendo la zona a bordo della loro pattuglia quando hanno notato una Fiat 500X ferma in modo anomalo.
Attorno al veicolo, alcuni passanti preoccupati segnalavano qualcosa di insolito. «Ci siamo avvicinati e abbiamo subito capito che c’era un’emergenza – racconta Carbone –. La donna era incosciente, chiusa nell’abitacolo saturo di gas. Accanto a lei c’era una bombola con etichette illeggibili.». I militari hanno rotto il finestrino, estratto la donna e interrotto l’erogazione del gas.
Un sibilo continuo nell’abitacolo rendeva l’aria irrespirabile. Dopo aver messo in sicurezza l’area, hanno avviato le manovre di primo soccorso, ricevendo il supporto via telefono da un operatore del 112 e da un infermiere. Anche un vigile del fuoco, entrato in contatto con loro tramite centrale operativa, ha fornito indicazioni cruciali.
«È stato un lavoro di squadra – aggiunge Arnesano –.Noi abbiamo agito sul posto, ma senza il coordinamento di chi ci guidava a distanza, sarebbe stato tutto più difficile». Sul posto anche numerosi curiosi, attirati dalla concitazione del momento. Un piccolo gesto quotidiano, quello di voler l’acqua frizzante, poteva trasformarsi in un incubo.