Il processo in corso a Palermo, riguardante la tristemente nota strage di Altavilla Milicia, quella in cui è stata bruciata viva la 40enne Antonella Salamone, perché indemoniata, il piccolo Emanuel Barreca di soli 5 anni e il fratello Kevin Barreca, 16 anni, sta rivelando dettagli sempre più agghiaccianti.
A commettere la mattanza, il padre dei due fratelli, Giovanni Barreca e una coppia di fanatici religiosi, Sabrina Fina e Massimo Carandente. La figlia più grande del muratore ,all’epoca dei fatti minorenne, è stata già condannata in primo grado a 12 anni e otto mesi nel processo separato davanti al Tribunale dei minori.
Il racconto di questo sconvolgente fatto di cronaca, riportato sulla Gazzetta del Sud, descrive quello che è avvenuto tra il 3 e il 10 febbraio 2024, nella villetta in cui tutto è successo, corredato da immagini video dei tre delitti e di orrende torture.
In un filmato, il piccolo Emanuel viene interrogato dal padre, da Fina e Carandente che gli chiedono: «Chi ti ha mandato?» , obbligandolo a rispondere: «Il diavolo». Il delitto di Emanuel e sua madre sarebbe stato preannunciato sa alcuni messaggi che Carandente avrebbe inviato a una serie di contatti su Facebook, con queste parole: «Pace, fratello, purtroppo Satana, Jezebel, lo spirito del decesso, incredulità e oltre 4mila demoni, una legione, si sono portati prima la moglie e poi il bambino».
Fina scriveva: «A morte». Antonella Salamone, prima di essere freddata (e poi bruciata) su una collina, nella notte tra il 6 e il 7 febbraio 2024, alle 2,27, è riuscita ad afferrare un telefono e a chiamare il 112, chiedendo aiuto ai carabinieri ma gli operatori, nel richiamare, non avevano ricevuto risposta, credendo fosse stato uno scherzo. Dopo di lei è stato tormentato e fatto fuori il piccolo Emmanuel, sino al turno di Kevin, tutti tolti di mezzo in quanto, a detta dei loro killer, indemoniati.