Mestre, la testimonianza dell’autista del bus fermo al semaforo (1 / 2)

Mestre, la testimonianza dell’autista del bus fermo al semaforo

E’ da martedì sera che l’Italia deve fare i conti con un drammatico bilancio: 21 deceduti e 15 persone ferite gravemente dopo che, intorno alle 20:00, il bus della compagnia “La Linea” è precipitato dal cavalcavia di via della Libertà di Mestre. Sono immagini strazianti quelle diramate nell’immediatezza, di quelle che fanno gelare gli animali.

Il pullman, dopo aver travolto il guardrail, è precipitato per circa 9 metri e si è capovolto vicino ai binari della stazione di Venezia Mestre. Quel che resta è il dolore dei familiari di chi non ce l’ha fatta, andando incontro ad un destino davvero spietato, strappato all’affetto di chi lo amava.

Come ormai abbondantemente detto, il pullman trasportava turisti stranieri, molti dei quali ucraini, che stavano tornando al camping Hu di Marghera dopo una visita a Venezia. Queste sono ore concitate, dal momento che le cause di quanto accaduto sono ancora in fase di accertamento.

Nel frattempo la Procura di Venezia ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale plurimo contro ignoti e nessuna ipotesi è lasciata al caso, dal malore dell’autista ad una manovra azzardata sino ad un guasto al mezzo.

Poco fa è arrivata la testimonianza dell’autista del bus fermo al semaforo e le sue parole sono davvero molto forti, un colpo al cuore per tutti noi. Vediamo insieme cosa ha dichiarato nella seconda pagina del nostro articolo.