Mestre, la testimonianza dell’autista del bus fermo al semaforo (2 / 2)

Le indagini che serviranno a ricostruire, in dettaglio, l’esatta dinamica dell’accaduto, sono ancora in corso mentre siamo in grado di fornirvi la testimonianza, resa a Pomeriggio 5 , dall’autista del bus fermo al semaforo,  che affiancava il pullman precipitato,  guidato dal 40enne Alberto Rizzotto, che ha perso la vita assieme a molti dei passeggeri da lui trasportati . I telespettatori hanno avuto modo di sentire la versione dei fatti  rilasciata proprio da chi ha assistito alla scena e le parole rese hanno lasciato tutti di sasso.

Ripercorrendo mentalmente i momenti precedenti il volo del mezzo,  l’uomo ha dichiarato: “Io sono quello che nel video dell’ fermo al semaforo. Ho visto il bus sopraggiungere alla mia destra, poi l’ho visto cadere nel vuoto”, per poi aggiungere: “Ho visto il retrotreno del mezzo alzarsi davanti a me, e poi precipitare. Il pullman correva a una velocità ragionevole per quel tratto di strada. Era sulla sua traiettoria, mi sembrava avere un moto costante”.

Come nei peggiori incubi ad occhi aperti, l’autista ha ripercorso, attimo per attimo, i momenti precedenti lo schianto e anche il post schianto, dato che il mezzo è stato avvolto dalle fiamme. ai microfoni di Pomeriggio 5, ha aggiunto di aver visto “del fumo, o qualcosa di simile, sulla parte posteriore a sinistra”.

Nel corso dell’intervista rilasciata a dating show di Canale 5, da quest’anno condotto da Myrta Merlino, l’autista ha  voluto fare delle doverose precisazioni, proprio per evitare che se ne continui a parlare, dichiarando  di non essere stato lui a scendere  strada per lanciare un estintore verso il pullman in fiamme,  dato che vi è un video, nelle mani degli inquirenti, che immortala proprio questa scena.

L’autista ha chiarito  che a compiere quel gesto è stato  l’autista di un altro pullman, trovatosi  sul cavalcavia al momento della collisione che è costata la vita a 21 persone e che ha portato in gravi condizioni altri 15 passeggeri, ricoverati nei nosocomi più vicini . “Io sono rimasto nella mia cabina, non ho neanche aperto le porte, avevo molte persone a bordo. Ho solo chiamato i soccorsi. Se fossi sceso, vedendo quella scena, non sarei riuscito a rimettermi al volante”, ha chiosato.