Mestre, fuori la verità sul bus precipitato: cosa è emerso dalla perizia (1 / 2)

Mestre, fuori la verità sul bus precipitato: cosa è emerso dalla perizia

Sono giorni di grande cordoglio in Italia per il sinistro del bus avvenuto a Mestre. Erano circa le 20 di martedì 3 ottobre, quando un bus con a bordo 40 turisti è precipitato dal cavalcavia della Bretella, che da Mestre porta verso l’autostrada A4. Per cause ancora in corso di accertamento, il bus ha sfondato il parapetto ed ha fatto un volo di circa 15 metri, prendendo poi fuoco.

Il bilancio è gravissimo: 21 passeggeri deceduti e 15 feriti, di cui 5 gravi. Le immagini di una telecamera di sorveglianza mostrano il tremendo istante in cui il pullman si è ribaltato ed è precipitato al suolo. Tante le ipotesi al vaglio degli inquirenti, tra le quali un possibile malore dell’autista o un guasto improvviso al mezzo.

Il conducente del bus, Alberto Rizzotto, ritenuto dai suoi colleghi come un autista esperto, è deceduto sul colpo. La salma si trova presso l’ospedale dell’Angelo di Mestre, dove sarà sottoposta ad autopsia per appurare in quale stato psico-fisico di trovasse e se fosse stato appunto colto da un malore.

Il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, ha dichiarato che sarà richiesta una consulenza tecnica per constatare in quale stato si trovasse il guard rail contro cui ha strisciato per diversi metri il bus prima di cadere nel vuoto. E’ stato segnalato un buco di un metro e mezzo nella protezione che potrebbe aver influito.

Intanto in queste ore sono spuntati i risultati della perizia effettuata per cercare finalmente risposte alle possibili cause dell’incidente del cavalcavia di martedì. A risultare fondamentale è quanto è emerso dall’analisi della scatola nera del bus. Ci sono delle importanti novità: scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva.