Matteo Messina Denaro, latitante dall’estate del 93′, in seguito alle stragi mafiose di Roma, Milano e Firenze, era l’ultimo grande boss siciliano ancora ricercato e la notizia, prima del suo arresto, poi del suo decesso, hanno fatto il giro del mondo a velocità della luce.
E’ cosa stra nota che superlatitante si recasse spesso, sotto il falso nome di Andrea Bonafede, nella clinica palermitana, chiamata La Maddalena. Dopo il blitz dei carabinieri del Ros, con un dispiegamento di decine di uomini in tutta la struttura per la tutela dei pazienti, il boss mafioso, è finito in manette, ponendo fine ad una super latitanza; una delle più lunghe di tutti i tempi.
Trasferito nel penitenziario di massima sicurezza aquilano, posto al 41 bis, Matteo Messina Denaro si è ritrovato in cella per la prima volta, dopo mezza vita spesa a sfuggire alla giustizia, grazie ad una fitta rete di coperture ed omertà.
Nella notte tra domenica 24 e lunedì 25 settembre 2023, il boss di Cosa nostra, arrestato il 16 gennaio 2023 dopo trent’anni di latitanza, è deceduto, a seguito di un brutto male contro il quale combatteva da anni, una neoplasia alal colon diagnosticatogli nel 2020 e ormai al quarto stadio. Da venerdì 22 settembre era in coma irreversibile, per cui dopo poche ore, si è avuta la notizia del trapasso.
Sulla tomba del boss deceduto è stata fatta una clamorosa scoperta. Vediamo insieme quale nella seconda pagina del nostro articolo, alla luce di quanto diramato, poco fa, dalle agenzie stampa che, per prime, hanno battuto la notizia.