Scarlattina in gravidanza: è pericolosa? Sintomi più comuni e rischi

La seconda malattia, ovvero la scarlattina è un qualcosa che preoccupa tutti, ma cosa succede se questa viene contratta in gravidanza?

Scarlattina in gravidanza: è pericolosa? Sintomi più comuni e rischi

Una delle domande più frequenti per le donne incinte che hanno già dei figli è la seguente: è possibile contrarre la scarlattina in gravidanza? Dunque, cominciamo spiegando che la scarlattina è una malattia infettiva acuta scatenata dal batterio streptococco beta emolitico di gruppo A.

La trasmissione di questa malattia può avvenire per via orale, ma quanto è pericolosa se contratta in gravidanza? Cosa succede alle donne che prendono questo tipo di malattia infettiva durante uno dei periodi più delicati della loro vita come quello della gravidanza?

Scarlattina in gravidanza: sintomi

Questo tipo di malattia infettiva può essere trasmessa per via orale in modo molto banale, ad esempio un semplice colpo di tosse o uno starnuto. La malattia in questione provoca febbre, mal di gola, dolori addominali, tachicardia, cefalea, lingua a fragola bianca o lampone, desquamazione furfuracea diffusa e altri sintomi. Ecco cosa succede se una donna contrae questo tipo di malattia, e quindi anche alle donne durante il periodo di gestazione.

Non appena compaiono i primi sintomi consultate subito il vostro ginecologo

Non appena compaiono i primi sintomi consultate subito il vostro ginecologo

La scarlattina solitamente si presenta con molta facilità nei bambini in età pediatrica, un qualcosa che accade di rado negli adulti ma che può capitare alle donne in dolce attesa e che potrebbe creare non poche preoccupazioni per la salute del feto.

Nel momento in cui viene contratta durante la gravidanza la scarlattina, conosciuta anche con il nome di seconda malattia, non provoca delle malformazioni al bambino se viene diagnosticata in modo tempestivo.

Cause

Come già detto, la scarlattina è una malattia infettiva innescata dallo streptococco beta emolitico di gruppo A, ovvero il batterio streptococcus pyogenes. Il contagio solitamente avviene nelle prime 24/48, con la manifestazione dei sintomi sopracitati tra cui anche tonsille ipertrofiche e doloranti. Nelle prime 12/48 ore può comparire una platina bianca sulla lingua, che subito dopo diventa ruvida, sintomo conosciuto anche come ‘lingua a lampone’.

Diagnosi della scarlattina e rischi in gravidanza

Se diagnosticata in modo tempestivo, la scarlattina in gravidanza non rappresenta un pericolo per il feto: uno dei primi esami che si esegue in questi casi è un tampone faringeo per individuare la presenza del microrganismo patogeno causa della sintomatologia.

La scarlattina in gravidanza fortunatamente non è causa di malformazioni nel feto. Inoltre anche la trasmissione dell’infezione al bambino durante il parto è davvero molto rara. Nel caso in cui questa avesse un’origine di colonizzazione vaginale vi sono alcuni rischi che riguardano la rottura prematura della membrana e quindi avere un parto con le conseguenze del caso.

La diagnosi tempestiva è fondamentale

La diagnosi tempestiva è fondamentale

Ad ogni modo i rischi sono davvero molto rari per il feto anche se di fronte all’eventualità simile bisogna procedere con un tampone vaginale e lì il vostro medico vi dirà cosa fare.

Cura per la scarlattina in gravidanza

Chi ha contratto la scarlattina sa già che il modo migliore per fronteggiarla è seguire una terapia a base di penicillina. Questa però è considerata davvero nociva per una donna incinta.

Per le donne che hanno contratto la scarlattina in gravidanza solitamente viene usata l’ampicillina, un tipo di principio attivo antibiotico che può essere assunto appunto durante la gestazione. L’assunzione di ampicillina, quindi, deve essere controllata da un medico che ne stabilisce quando la donna in questione può prenderne come da piano terapeutico

La cura giusta da seguire in ogni caso deve essere studiata insieme al proprio medico, dato che tutto è legato al tipo di gravidanza che la donna porta avanti e se questa ha o meno delle eventuali allergie ai farmaci.

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