Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova,all’Adnkronos ha sottolineato che l’innalzamento del livello dell’emergenza per i casi di vaiolo delle scimmie deciso dall’Oms “è corretto per una sensibilizzazione di tutto il mondo sanitarioe medico nel mondo”.
Il famoso infettivologo che, negli anni della pandemia è sempre stato in prima fila, ha fatto il punto della situazione in Italia, facendoci comprendere come riconoscere un caso sospetto.
La situazione in Italia
Intanto oggi è stato confermato il quarto caso nel nostro Paese, che va ad aggiungersi ai primi 3 casi accertati, ricoverati allo Spallanzani di Roma. Si tratta di un ragazzo di Arezzo che ha scoperto di aver contratto il virus dopo un viaggio alle Canarie. I casi complessivi nel mondo in 12 paesi(Australia, Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito e Usa) per ora sono 92.
Ma cos’è il vaiolo delle scimmie? Parliamo unamalattia infettivagià conosciuta e diffusa in Africa e piuttosto rara negli uomini causata dall’infezione damonkeypox virus“cugino”del vaiolo umano, ma molto diverso per diffusività e gravità.Nonostante la malattia riguardi prevalentemente gli animali,ilmonkeypoxè arrivato all’uomo: il primo caso è stato registrato nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo.
Adesso, però, si è avuto l’ultimo salto uomo-uomo, caratterizzato da trasmissioni interumane, con 2 focolai sinora segnalati: la sauna a Madrid e il Gay Pride a Gran Canaria. Ma quali sono i campanelli d’allarme cui prestare attenzione? Il sintomo principale sono le lesioni cutaneein qualunque parte del corpo, con una distribuzione centripeta dal volto, agli arti, oltre che vicino ai genitali e pustole somiglianti a quelle della sifilide. A questi, si aggiungono sintomi aspecifici: febbre, mal di testa, stanchezza, linfonodi ingrossati vicino alla sede delle lesioni.
Ma come si trasmette? Per contatto con le lesioni, quindi anche tramite contatto sessuale, oppure con la saliva. Per il momento, purtroppo, non esiste una terapia specifica ma si utilizzano farmaci sintomatici non specifici per il vaiolo delle scimmie.La malattia tendenzialmenteregredisce spontaneamente in 2/4 settimanecon adeguato riposo e senza terapie specifiche.È opportuno rivolgersi alproprio medico curantein caso di comparsa di vescicole o altre manifestazioni cutanee che può valutare la somministrazione di antivirali quando necessario.
Per il momento non c’è un’emergenza ma i numeri sono destinati a crescere, seppur il virus sia meno trasformabile del Covid, quindi con minor rischio varianti. in caso di malattia, il paziente infetto va isolato e il caregiver dovrà avere cura dilavare bene e frequentemente le manie usare dispositivi di protezione individuali.I tempi di incubazione sono più lunghi di quelli del Covid, arrivando a 2 settimane. Per questo motivo si ritiene che nei prossimi 15 giorni, i casi si triplicheranno.