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Sono passati più di 10 anni dal brutale omicidio di Yara Gambirasio, una ragazzina appena 13enne di Brembate ritrovata senza vita nelle campagne di Chignolo d’Isola. Un terribile caso di cronaca che ha segnato una delle pagine più nere della storia recente italiana, conclusosi con la condanna all’ergastolo di Massimo Bossetti, colpevole dell’omicidio in tutti i gradi di giudizio.
Ancora oggi il muratore di Mapello si dichiara innocente e i recenti sviluppi della vicenda, non fanno altro che alimentare le sue speranze di riaprire il processo. Intanto in queste ore la moglie di Bossetti è tornata a parlare di questa drammatica vicenda che ha segnato per sempre la sua vita: ecco le inattese dichiarazioni.
Le parole della moglie
In queste ultime settimane si è tornati a parlare del caso di Yara Gambirasio in seguito a degli sviluppi assolutamente inaspettati. In sostanza, il gip di Venezia avrebbe chiesto alla Procura di procedere all’iscrizione nel registro degli indagati di Letizia Ruggeri, il pm titolare delle indagini sul caso della 13enne brutalmente uccisa. Le accuse a suo carico sono pesantissime: frode processuale e depistaggio.
Altra punto cruciale è che il Gip avrebbe richiesto anche nuove indagini relativamente allo scottante tema della conservazione dei 54 reperti con tracce di Dna, sui quali si basò l’accusa per condannare Bossetti. Anche la moglie dell’ex muratore di Mapello, Marita Comi, si è sempre detta convinta dell’innocenza del marito, non mancando di dichiarare le sue perplessità alla stampa nazionale e in sede processuale.
In una recentissima intervista rilasciata a ‘Il Giorno’ dal fratello della donna, Agostino Comi, quest’ultimo ha rivelato l’attuale stato d’animo della sorella 44enne: “Mia sorella cerca di tirare avanti, la vita continua. Dopo nove anni sa che la sua esistenza non tornerà più normale, quel fatto ha cambiato tutto”. Lei insieme ai 3 figli hanno cercato di rifarsi una vita, ma la ferita per quella terribile vicenda ancora sanguina e difficilmente sarà totalmente rimarginata.