Mascherine: cosa succederà davvero in Italia dopo il 15 giugno

Continua a tenere banco la spinosa questione delle mascherine, l'obbligo al momento è fissato sino al 15 giugno. Ma negli ambienti della politica già si discute sul dopo: ecco cosa succederà.

Mascherine: cosa succederà davvero in Italia dopo il 15 giugno

La linea intrapresa dalla politica è quella di superare gradualmente le misure restrittive in merito all’emergenza sanitaria. La fine dello stato di emergenza segna uno spartiacque inevitabile rispetto alle restrizioni, non sono più giustificabili ulteriori misure in contrasto con la liberà personale. Per questo, da un paio di mesi a questa parte si sta cercando di alleggerire sempre di più il peso di regole che sembrano sempre più superflue.

Tra queste c’è sicuramente l’obbligo di indossare le mascherine, che sino ad ora resta ancora in vigore soprattutto nelle strutture sanitarie o per accedere nelle Rsa. Proprio ieri il Senato ha approvato a larga maggioranza il decreto Riaperture, in cui sono contenute disposizioni urgenti relative proprio alla fine di tutte queste misure: ecco di cosa si tratta.

Cosa succederà a giugno

L’obbligo di indossare le mascherine all’aperto è stato ormai superato, mentre almeno sino al 15 giugno sarà ancora necessario munirsi di Ffp2 in alcuni luoghi al chiuso, come nei mezzi di trasporto locali o a lunga percorrenza, nei teatri, nei cinema e nei palazzetti. Molto discusso è l’obbligo nelle scuole, dove bisognerà indossarla sino alla fine dell’anno scolastico, mentre per molti, come il virologo Bassetti, è ritenuta già superflua.

Al momento si discute già sul da farsi dopo metà giugno, mentre in quasi tutta Europa l’obbligo di indossare le mascherine sui mezzi pubblici o nei teatri è già caduto da un pezzo, in Italia verosimilmente ci si limiterà a consentire l’uso della mascherina chirurgica anzichè la Fffp2. Inoltre, siamo rimasti uno dei pochi Paesi a contravvenire alle disposizioni dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea, prescrivendo ancora l’obbligo di indossare la mascherina sia in aeroporto che in aereo.

Per questi motivi, a molti sorge il dubbio che la nostra non sia ormai una prudenza troppo eccessiva vista la cessazione dello stato d’emergenza. Non è di questo avviso Andrea Crisanti, per il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova Omicron 4 e 5 continuano ancora a spaventare: “...mi aspetto che si continui su questo livello di trasmissione di Sars-CoV-2 più o meno elevato. Purtroppo stiamo procedendo anche con un numero di morti ancora alto“.

Continua a leggere su Fidelity Donna