Marisa Laurito, in merito alla situazione geopolitica internazionale, ha affermato: «Purtroppo l’Italia è assente. L’Italia ha venduto armi a Israele. Gran parte della nostra cyber security è stata venduta a Israele con succulenti compensi. Si è astenuta dal riconoscere lo Stato di Palestina. E proprio in questi giorni che Gaza è stata praticamente rasa al suolo, si sentono i nostri politici dire: ‘se non dà fastidio a Israele, forse lo possiamo riconoscere’».
Parole dure, quelle proferite nel corso del suo intervento a Cartabianca, dalle quali appare un’evidente critica mossa al governo Meloni e alla sua gestione della politica estera, in particolare per quanto concerne le relazioni commerciali tra Italia e Israele, in tema di vendita di armamenti e collaborazioni nel settore della cyber security.
Laurito ha posto l’accento sui “succulenti compensi” derivanti da queste operazioni, interpretandole come segnali di una relazione squilibrata e non del tutto indipendente rispetto agli interessi nazionali. Secondo la Laurito, poi, l’astensione dell’Italia nelle votazioni internazionali relative al riconoscimento dello Stato di Palestina sarebbe una mancanza di coraggio politico e una difficoltà ad affermare una posizione autonoma sullo scenario internazionale.
Di certo non ci si aspettava che Marisa, specialmente in questo delicatissimo periodo di tensione in Medioriente, potesse lasciarsi andare a queste esternazioni contro la Meloni. La situazione , tra Israele e la Striscia di Gaza, continua a provocare gravi conseguenze umanitarie e politiche. In questo clima così preoccupante, è inevitabile che la posizione dell’Italia venga attenzionata, sempre di più, dall’ opinione pubblica e dai mezzi di informazione.
L’intervento della Laurito, avvenuto in uno dei programmi di punta del palinsesto, in cui si controverte di scottante attualità, è stato super attenzionato, dato che è noto l’ impegno civile dell’attrice, indipendente dalla proficua carriera artistica. Il suo punto di vista ha raccolto sia consensi che critiche, confermando la delicatezza e la complessità del tema.