Come riportato dal Corriere di Bergamo, Monia Bortolotti, mamma 27enne, originaria di Pedrengo, alle porte di Bergamo, questa mattina è finita in manette. La donna, di origini indiane ma adottata da una coppia del Bergamasco quand’era bambina, è stata condotta in penitenziario, dal momento che su di lei pende la peggiore delle accusa, quella di aver commesso un doppio infanticidio. Dal Corriere di Bergamo apprendiamo che la Bortolotti avrebbe soffocato i suoi due figlioletti, Alice Zorsi, di 4 mesi, e il piccolo Mattia Zorzi, di due. Il 25 ottobre 2022, è venuto a mancare Mattia, mentre l’anno prima la sorellina.
I due episodi di decesso in culla sono suonati strani ai carabinieri e la Procura, volendo andare a fondo alla questione che ha visto diventare angeli entrambi i figli della donna, ha disposto l’autopsia di Mattia, per poi procedere alla riesumazione di Alice. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bergamo e condotte dalla sezione operativa dei carabinieri di Bergamo, hanno portato alla tremenda constatazione di quanto accaduto, che non ha nulla a che vedere con un triste scherzo del destino ma nasconde ben altro, di davvero raggelante.
La pochissima distanza di tempo intercorso tra il decesso della piccola Alice e del fratellino Mattia ha fatto sorgere i primi sospetti che si sono tradotti nell’arresto della madre, avvenuto proprio questa mattina, sabato 4 novembre 2023, come riportato dal Corriere di Bergamo.
I carabinieri, all’interno di una nota, hanno scritto che i risultati dell’autopsia sul corpo di Mattia, arrivati a febbraio di quest’anno, hanno fatto emergere la realtà dei fatti: il piccolo è deceduto per asfissia meccanica acuta da compressione del torace, ottenuta, a detta degli investigatori, con un’azione volontaria, volta a togliere di mezzo il bimbo. Dopo questi risultati, si è ritornati sulla piccola che non è deceduta per rigurgito. La Bortolotti, quando i fatti avvennero, aveva fornito la sua versione dei fatti, dichiarando che , da sola in casa, dopo aver dato il latte alla primogenita, l’ha fatta digerire in braccio e poi addormentare, sino a rinvenirla cianotica al termine della doccia. All’epoca dei fatti, nel 2021, si pensò al soffocamento per rigurgito Purtroppo oggi apprendiamo che dietro l’accaduto non vi è alcuna causa naturale.
Il corpicino di Alice è stato riesumato nel cimitero di Pedrengo ma non è stato possibile ottenere dall’esame autoptico dei risultati attendibili per via del danneggiamento della bara. Alla verità si è comunque pervenuti lavorando sodo, sulla base delle analogie tra i decessi dei due piccoli e alle dichiarazioni discordanti rese dalla 27enne rispetto a come realmente sono andati i fatti. A ricostruire, in una nota, i contorni di tutto ciò che è accaduto per mano della Bortolotti tra le mura domestiche, sono i carabinieri, trovando la causa del duplice infanticidio “nell’incapacità della madre di reggere alla frustrazione del pianto prolungato dei bambini”, escludendone la possibile connotazione colposa. Il gip, come riportato dal Corriere di Bergamo, stamattina, 4 novembre 203, ha emesso la custodia cautelare in penitenziario, “per spiccata pericolosità sociale e un concreto ed attuale pericolo di reiterazione del reato”. I due piccoli, divenuti angeli per mano di colei che li ha generati, sono stati “tolti di mezzo” per il loro pianto. Questo sarebbe l’agghiacciante movente dell’ennesimo fatto di cronaca nera italiano.