Malore improvviso alla Camera per il deputato. Ricoverato d’urgenza

Una notizia improvvisa ha scosso la politica italiana in quanto un noto deputato è stato colpito da un malore improvviso. Sono momenti di forte apprensione.

Malore improvviso alla Camera per il deputato. Ricoverato d’urgenza

Il mondo della politica italiana, poco fa, è stato colto alla sprovvista da una notizia che ha subito allarmato gli addetti ai lavori, scossi da un un improvviso malore che ha colto, tutto ad un tratto, un noto deputato.

Purtroppo non è la prima volta che la cronaca, specie nell’ultimo periodo, ci mette al corrente di fatti di questo tipo. In men che non si dica, la notizia è stata diramata sui principali siti d’informazione. Vediamo di chi si tratta.

L’accaduto

Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera, è stato colto da un malore alla Camera nel pomeriggio, durante il question time. Il deputato è stato prontamente soccorso dal personale sanitario di Montecitorio ed è stato trasportato d’urgenza al policlinico Gemelli per essere sottoposto ai dovuti accertamenti al fine di far luce sul malessere accusato. Sui volti dei politici presenti, un pomeriggio iniziato all’insegna del solito tram tram, si è trasformato in sconcerto.

Come perfettamente comprensibile, la paura che potesse essergli successo qualcosa di grave ha preso il sopravvento e si attendono notizie dal nosocomio in cui, al momento, è ricoverato, che aiutino a capire quale sia il suo attuale quadro clinico e smorzino l’apprensione di coloro che hanno a cuore la sua salute. In tantissimi stanno, infatti, cercando di capire a cosa sia stato legato il suo malore, arrivato come un fulmine a ciel sereno.

Matteo Richetti, nato il 3 agosto 1974 a Sassuolo (Modena), è cresciuto a Spezzano di Fiorano. Dopo aver guidato la sezione della Margherita a Modena, è stato due volte consigliere regionale in Emilia-Romagna a partire dal 2005 ricoprendo anche la carica di presidente del Consiglio regionale dal 2010 al 2012.L’anno successivo la prima elezione in Parlamento, alla Camera, seguita dal secondo mandato nel 2018. Nel 2019 ha lasciato il Pd, di cui era stato anche portavoce per aderire ad Azione di Carlo Calenda, venendo eletto presidente del partito nel febbraio di un anno fa.

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