
L’annuncio è giunto nel pomeriggio, confermando le peggiori paure: Nicola Vannini si è spento all’età di 65 anni. È stata proprio la lunga patologia ad avere la meglio, ponendo fine al percorso di una delle figure più dinamiche e influenti del settore discografico.
Molti lo ricordano soprattutto per la sua esperienza iniziale. Nei primi anni Ottanta, infatti, è stato lui a dare voce al primo nucleo dei Diaframma, la band fiorentina che avrebbe poi plasmato il dark-wave italiano con il suo sound unico.
Ma il segno più profondo lasciato da Vannini è il progetto Audioglobe. Fondata con l’intuizione tipica di chi conosce la musica underground, la sua società si è trasformata in uno dei principali distributori italiani di musica indipendente.

La sua visione lucida e strategica ha permesso a innumerevoli artisti italiani ed internazionali di raggiungere il grande pubblico, superando i circuiti classici della grande distribuzione. Un’eredità complessa e fondamentale, costruita con anni di lavoro lontano dai riflettori.
Per l’intera comunità musicale, la scomparsa del fondatore di Audioglobe rappresenta non solo un addio, ma la perdita di un pilastro insostituibile per la cultura alternativa del Paese.
Vannini era fondatore appunto dell’etichetta Audioglobe e primo cantante dei Diaframma, storica band new wave italiana. A darne la notizia è stato proprio uno dei fondatori della band fiorentina, Federico Fiumani, che su Facebook ha condiviso il video di Altrove, scrivendo: “Ciao Nicola, RIP”. Nei prossimi giorni si terranno i funerali dello sfortunato Nicola voce davvero importante nel panorama musicale italiano. Qualcosa che ha colpito tutti quanti i suoi fan.