Ancora un grave lutto nel mondo della musica, che perde all’improvviso, nello stupore generale, un altro suo grande protagonista. Era il bassista di una band storica, noto anche per le numerose iniziative di beneficienza di cui si era sempre fatto promotore. Sotto choc i familiari e l’intera comunità d’origine dello sfortunato 33enne, deceduto la sera del 20 aprile presso l’ospedale Santa Maria Goretti.
Il noto bassista era stato ricoverato per un malore improvviso, poi degenerato in gravi complicanze. Ormai si trovava in ospedale da diverse settimane, i suoi familiari hanno sperato sino all’ultimo in una ripresa, ma poi è arrivata all’improvviso la doccia fredda. L’artista non ce l’ha fatta, si è dovuto arrendere ad un destino più grande di lui: ecco chi era.
Di chi si tratta
Il noto bassista dei Big Chedars, purtroppo non ce l’ha fatta. Se ne va all’improvviso, ad appena 33 anni, nella disperazione generale dei suoi cari e dei tanti che apprezzavano le sue grandi doti di artista. Negli ultimi mesi viveva ad Aprilia con la sua compagna quando, come un fulmine a ciel sereno, un malore improvviso ha sconvolto la sua vita, da qui la corsa in ospedale per provare a salvarlo.
È stata una lunga battaglia per la vita, si è sempre sperato che alla fine, Simone Massarut, ne uscisse vincitore. Ma dopo qualche settimana, una serie di complicazioni causate dall’aneurisma cerebrale che lo aveva colpito, alla fine hanno avuto la meglio e spento questa giovane vita. Sono così spezzati per sempre, i tanti sogni e i progetti di vita di un ragazzo così giovane.
A proposito di progetti, Simone aveva sempre conciliato la sua passione per la musica con un innato spirito solidale. Indimenticabile il contest musicale organizzato a Lariano nel 2020, per raccogliere fondi destinati all’acquisto di materiale per i bambini con disturbi specifici, destinato alle scuole della zona. A dargli l’ultimo struggente saluto anche i suoi colleghi della band dei Big Chedars, che lo ricordano così: “Ogni parola risulterebbe inutile e superflua. Che la terra ti sia lieve. Ciao Simo”. Prima della morte, un ultimo gesto di solidarietà, per scelta della famiglia è stato autorizzato l’espianto di organi per salvare altre vite, proprio come avrebbe voluto Simone.