"Lo faceva sempre alla sorella" .Vincenzo e Noemi, ciò che viene fuori è da brividi (2 / 2)

Un silenzio innaturale, inspiegabile,   ha avvolto la palazzina  in cui Noemi e Vincenzo abitavano, al quinto piano.  Un silenzio  che è stato il presagio di qualcosa di grave e irreversibile ed effettivamente, questo è accaduto.

Nel primo pomeriggio, l’ennesima lite verbale  tra i due fratelli  è degenerata con una rapidità inaudita. Vicenzo ha inferto alla povera 23enne circa 20 fendenti, non lasciandole scampo.  Ma cosa si nascondeva, per davvero, tra le mura domestiche?  Quali erano i rapporti tra i due fratelli?

Alla domanda che i carabinieri hanno posto, la comunità di Nola e le testimonianze dei vicini sembrano avere una risposta corale. Hanno infatti definito quanto accaduto a Noemi Riccardi come un evento che in qualche modo era stato “annunciato”. I continui litigi tra fratelli, entrambi disoccupati, erano un sottofondo abituale per il condominio.

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Urla e discussioni, come quelle ascoltate da tutti la notte precedente e la mattina del 19 novembre, erano il segno di una tensione insostenibile. Dopo la telefonata al 112 fatta da Vincenzo Riccardi, il venticinquenne ha confessato di essere il responsabile. Immediato è stato l’intervento dei Carabinieri di Nola in via San Paolo Bel Sito, dove hanno trovato il corpo della ragazza e l’uomo in stato confusionale.

Vincenzo, che non ha opposto resistenza all’arresto, ha dichiarato agli investigatori di aver agito in preda a un raptus. L’oggetto utilizzato per l’aggressione è stato subito ritrovato all’interno dell’abitazione. La tragedia consumatasi a Nola, in provincia di Napoli, ha messo un punto finale drammatico a una convivenza lacerata, lasciando la comunità a interrogarsi sul peso di quelle liti, ormai considerate da tutti come l’anticamera di un epilogo gravissimo.