In Italia, il fenomeno del tabagismo rimane una sfida significativa per la salute pubblica, nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione e le normative anti-fumo introdotte negli ultimi decenni. Secondo le ultime stime, circa il 24% degli italiani è fumatore, con una leggera prevalenza tra gli uomini rispetto alle donne.
Tuttavia, si osserva anche una crescita tra i giovani adulti e gli adolescenti, specialmente nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni, dove il fumo rappresenta un’abitudine sempre più comune, a volte associata all’uso di sigarette elettroniche e prodotti alternativi come le sigarette a riscaldamento. La normativa italiana sul fumo è tra le più rigorose d’Europa e ha visto significativi aggiornamenti negli ultimi anni.
La legge Sirchia, introdotta nel 2003, ha vietato il fumo nei luoghi pubblici chiusi, come bar, ristoranti e uffici, contribuendo a ridurre l’esposizione al fumo passivo. Negli anni, queste norme si sono estese a ulteriori spazi, come le aree all’aperto adiacenti alle scuole, i parchi giochi e alcune zone ospedaliere. Recentemente, sono state proposte ulteriori restrizioni, come il divieto di fumo nelle spiagge e nei parchi, per ridurre l’inquinamento ambientale e il rischio per i non fumatori.
Nonostante queste misure, il numero di fumatori non è diminuito in modo significativo negli ultimi anni. Ciò può essere attribuito anche alla diffusione di prodotti come le sigarette elettroniche e i dispositivi a tabacco riscaldato, considerati meno dannosi dai consumatori ma non privi di rischi per la salute.
Intanto è proprio di queste ore una clamorosa novità per quanto riguarda il consumo di fumo. Ci sono notizie bruttissime per i fumatori italiani, che dovranno fare i conti con questa spiacevole decisione del governo italiano. Cosa succederà dal primo del mese? Scopriamolo nella pagina successiva.
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