La terribile notizia per i fumatori: "Dal primo del mese… (2 / 2)

La brutta notizia per i fumatori è proprio di questi giorni. La Legge di Bilancio 2025 sta prendendo forma e prevede delle importanti novità anche per quanto riguarda il tabagismo. Dal 1° gennaio 2025, il prezzo delle sigarette in Italia subirà un nuovo incremento, in linea con la costante tendenza al rialzo degli ultimi anni.

Gli aumenti, già annunciati dalla Legge di Bilancio 2024, prevedono un leggero incremento, ma un ulteriore cambiamento potrebbe derivare dalle modifiche introdotte con la Legge di Bilancio 2025. Tuttavia, al momento, non è ancora possibile stabilire con precisione quanto l’aumento effettivo inciderà sul costo del pacchetto.

Si conferma così una generale tendenza al rialzo negli ultimi anni, poichè anche la Legge di Bilancio 2023 aveva fissato per il 2024 un aumento a 29,30 euro per 1.000 sigarette, che salirà a 29,50 euro nel 2025, determinando una crescita minima per ogni pacchetto. Questo cambiamento, se applicato senza ulteriori modifiche, comporterebbe un rincaro di pochi centesimi per pacchetto. Tuttavia, ulteriori interventi potrebbero aumentare il prezzo in maniera più marcata, come già accaduto l’anno scorso.

Una proposta discussa è l’introduzione di una “tassa di scopo” promossa dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) e appoggiata da alcune forze politiche. Questa tassa aggiuntiva, se approvata, porterebbe ad un significativo aumento del prezzo delle sigarette, con un rincaro fino a 5 euro per pacchetto. Lo scopo di questa tassa sarebbe duplice: disincentivare il consumo di tabacco e generare un nuovo gettito da destinare al finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale.

L’introduzione della tassa di scopo potrebbe far lievitare i prezzi dei pacchetti di sigarette fino a superare i 10 euro. L’aumento dovrebbe contribuire a ridurre il numero di fumatori in Italia: secondo le stime dell’Aiom, un incremento del prezzo di circa il 10% ridurrebbe il consumo del 4%, mentre un rialzo del 50% porterebbe a una riduzione del consumo superiore al 20%. Attualmente, il testo della manovra non include ancora la tassa di scopo, ma il dibattito è aperto.