
Purtroppo, nella sala d’emergenza del Policlinico Umberto I, i medici si sono dovuti arrendere e la notizia del decesso dopo aver tanto pregato affinchè potesse farcela, ha iniziato a circolare a velocità della luce, occupando tutti i siti di cronaca nazionale che stanno seguendo gli sviluppi del crollo ai Fori Imperiali.
L‘operaio Octay Stroici, rimasto 11 ore sotto le macerie dopo il crollo di parte della Torre dei Conti ai Fori Imperiali di Roma, 66 anni, non ce l’ha fatta, e la brutta notizia aggiunge lacrime su lacrime ad un’Italia, di suo, provata quotidianamente da agghiaccianti accadimenti che occupano le pagine di cronaca.
Era già arrivato nella struttura sanitaria in stato di arresto cardiocircolatorio, a causa delle conseguenze riportate durante la lunga permanenza sotto il materiale crollato di Largo Corrado Ricci. Non era più possibile salvarlo. Il crollo è avvenuto in un cantiere che utilizzava fondi del PNRR, per cui la vicenda ha fatto scattare immediatamente fatto scattare l’intervento della Procura.

I Carabinieri hanno provveduto a porre sotto sequestro l’intera area della Torre dei Conti. L’inchiesta, che dovrà ricostruire la causa del doppio cedimento, è stata aperta contro ignoti con le ipotesi di reato di delitto e disastro colposo.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso il cordoglio commosso della Capitale, rivolgendo un pensiero alla famiglia del sessantaseienne e ai colleghi coinvolti nel crollo. Intanto, il ministro Guido Crosetto ha respinto le dichiarazioni polemiche giunte da Mosca, definendo la portavoce russa Maria Zakharova come una parte “né rilevante né sofisticata” della campagna di disinformazione.