La musica fa stare bene, usata per curare malattie neurologiche: lo dimostra la scienza

Evoca ricordi, migliora l'umore, induce addirittura reazioni fisiche come il pianto o i brividi; La musica è terapeutica ed è usata anche per curare malattie neurologiche quali l'Alzheimer e il Parkinson.

La musica fa stare bene, usata per curare malattie neurologiche: lo dimostra la scienza

La musica è continuamente presente nella nostra vita e ci accompagna in tutte le nostre giornate donandoci benessere. Sono proprio le percezioni emotive a rendere la musica così importante per noi, ce ne rendiamo conto da soli e la scienza ce lo dimostra. Infatti uno studio pubblicato quest’anno dalla Northwestern University, ha dimostrato come la musica, grazie ai ricordi e alle emozioni evocate, possa migliorare la comunicazione negli anziani con Alzheimer.

Da questo studio è sorto che in particolar modo la musica dal vivo rende gli anziani più sereni e presenti. Per dimostrarlo gli studiosi hanno analizzato il modo di comunicare dei pazienti con i loro cari, sia prima che dopo sessioni di ascolto di un piccolo ensemble che suonava dal vivo pezzi legati al loro passato. Nel mentre, gli anziani venivano invitati a interagire cantando o battendo le mani a ritmo.

L’esperienza si è mostrata positiva per le persone affette da Alzheimer ma anche per i loro cari, che riuscivano ad entrare di più i relazione con i malati prescendendo dalla gravità della patologia, ha spiegato il neurologo e terapeuta musicale, Jeffrey Wolfe che ha condotto lo studio.

La musica inoltre è generatrice di emozioni, che variano in base alle diverse tonalità an esempio la tonalità minore trasmette emozioni negative mentre quelle maggiori trasmettono gioia e serenità. Dunque anche la composizione musicale ha il suo impatto, un esempio ci viene dalle colonne sonore dei film horror o thriller, caratterizzate da suoni che ci procurano ansia, procurando a livello organico un aumento della pressione sanguigna e di conseguenza una tensione psicologica e terrore.

La musica suscita in noi ben 13 emozioni quali: il divertimento, la gioia, l’erotismo, la bellezza, il relax, la tristezza, il sogno, il trionfo, l’ansia, la paura, l’irritazione, la sfida e infine l’energia.

Come dimostra lo studio sui malati di Alzheimer, le emozioni, che proviamo ascoltando la musica possono rievocare i ricordi d’infanzia nei pazienti affetti da patologie degenerative. 

Possiamo definire così la musica, come una droga, che è in grado di donarci benessere e questa è una delle ragioni del perchè noi la ascoltiamo. Sulle basi di ciò possiamo farne della musica una vera e propria terapia, iniziando così a parlare di musicoterapia; la musica infatti conforta la sofferenza psichica, dovuta magari a un lutto e a perdite affettive e persino al dolore fisico, con funzione analgesica, ad esempio nei pazienti oncologici. La musica inoltre facilita il sonno, pensiamo alle ninna nanne dei bambini, nei piccoli infatti la melodia attiva gli stessi sistemi neuronali che si mettono in funzione negli adulti.

Come spiega la psicobiologa all’università Bicocca di Milano, Alice Mado Proverbio,la musicoterapia viene impiegata anche nei malati di Parkinson: “Il ritmo stimola il cervelletto, i gangli della base e la corteccia motoria, attivando così il movimento“.

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