I genitori di Chiara Poggi, Giuseppe Poggi e Rita Preda , hanno rilasciato un’intervista al Fatto Quotidiano, che reca la firma dalla giornalista Selvaggia Lucarelli, partendo proprio da quanto sta succedendo negli ultimi giorni, in particolare dall’articolo settimanale Giallo, secondo cui il figlio Marco non si trovava nell’hotel con loro a Falzes, in Trentino, nel giorno del decesso della sorella.
I coniugi hanno consegnato ai media le foto-ricordo che ritraggono Marco, proprio per smentire quanto scritto da Giallo, rivolgendo una pesante accusa: «Sono arrivati ad accusare nostro figlio di aver tolto la vita alla sorella. Ma Alberto Stasi non ci ha mai detto “io non le ho tolto la vita”.. I genitori di Chiara, inoltre, hanno mostrato al Fatto Quotidiano una lettera del 31 agosto 2007, firmata Arthur Mutschlechner, il proprietario del rifugio “Fodara Vedla” sulle Dolomiti in cui Giuseppe e Marco Poggi, il giorno del delitto, hanno aspettato l’arrivo del soccorso alpino. Nella missiva, Arthur ha messo in risalto l’aspetto fisico ed emotivo dei due, con queste parole: “gli occhi di un marito e un figlio in pena per la salute della mamma e moglie, non ancora consapevoli della tremenda notizia che sarebbe stata comunicata loro poco dopo”.
La lettera sarebbe la dimostrazione che Giuseppe e Marco, nel giorno del delitto di Chiara, si trovavano insieme in montagna con amici. L’uomo ha precisato che erano saliti fino a Croda del Becco, scendendo e superando, poi, il rifugio Biella, in cui i cellulari non prendevano. In quel frangente, Rita ha appreso di ciò che era accaduto a Chiara, informata dai carabinieri di Garlasco.
Riguardo alle pesanti accuse contro Marco, Giuseppe Poggi ha puntato il dito contro coloro che le hanno messe in circolo, “giornalisti che sono mele marce. A me gli innocentisti stanno bene, ma c’è modo e modo di sostenere l’innocenza di Stasi. Quando per salvare lui metti in mezzo altre persone, tra cui mio figlio, le sbatti in prima pagina e gli rovini la vita, cosa stai facendo? Assolvi lui e ne condanni altri cinque? Perché ora stanno dicendo che sono venuti in cinque a togliere la vita a Chiara eh…Ho perso il conto”.
Riguardo alla doppie vita di Chiara, di cui hanno parlato gli avvocati di Alberto Stasi, Giuseppe è rimasto stupito dal fatto che Alberto lasciasse dire loro quelle cose. E’ un fiume in piena, Giuseppe, che si è posto anche altre domande, come queste: “Sempio è un killer per tre telefonate di pochi secondi quella mattina, ma Stasi che ha fatto tutte quelle telefonate dalle 10 alle 13, allora? Chiara non rispondeva e lui non è andato a vedere cosa fosse successo per ore! E della bicicletta nera di cui Stasi non ha parlato? Di queste cose De Rensis non vuole discutere in tv”. C’è poi una questione chiacchieratissima, quella secondo cui la famiglia Poggi non vorrebbe l’innocenza di Stasi perché poi dovrebbe restituire il risarcimento. Giuseppe, in proposito, ha dichiarato di non aver chiesto nemmeno tutto il risarcimento ma molto meno di quanto previsto, in quanto non hanno voluto rovinare gli Stasi. Sino ad oggi, hanno ottenuto circa la metà della cifra con cui hanno pagato avvocati e altro, mentre il resto del risarcimento è rateizzato e non lo vedranno certo ora. Alla luce di tutto ciò che è stato detto su di loro di ingiusto e falso, Giuseppe Poggi ha fatto un ultimo appello ai giornalisti: “Vorremmo un po’ più di silenzio, noi da marzo siamo stati catapultati in una situazione perfino peggiore di quella di 18 anni fa. Spero che finisca tutto presto, abbiamo diritto a vivere tranquilli”.