Chiara Poggi è stata uccisa 18 anni fa, nella villetta familiare di Garlasco, situata in via Pascoli, tramutatasi, in men che non si dica, nello scenario di uno dei delitti più efferati e, al contempo, mediatici d’Italia. Il tempo passa e ne sono successe davvero parecchie di cose. Alberto Stasi, oggi 41enne, e all’epoca dei fatti fidanzato da due anni con la 26enne, è stato condannato a 16 anni di reclusione.
Attualmente in regime di semilibertà, trascorre metà della giornata fuori dalle mura del penitenziario, mentre proseguono le nuove indagini che vedono come unico indagato Andrea Sempio, amico di vecchia data di Marco Poggi, fratello di Chiara.
Ad oggi, nonostante il macabro ritrovamento del corpo, quello di Chiara continua ad essere un giallo sotto tanti aspetti, in quanto è ancora caccia allo strumento del delitto, così come di eventuali complici.
Mentre ci si concentra sui resti della colazione, consumata nel suo ultimo giorno di vita dalla ragazza, e mentre piovono super testimoni, non dimentichiamoci mai che, da 18 anni, un’intera famiglia, quella della 26enne, formata dal padre Giuseppe, dalla madre Rita e dal fratello Marco, chiede giustizia, stanca di tutte le illazioni, le accuse, le fake news diramate da gente senza scrupoli e da giornalisti che non si basano sulla verità dell’informazione, scrivendo cose prive di senso.
Dopo che è stata tirata in ballo una presunta doppia vita di Chiara, dopo che sono state mosse pesanti accuse a Marco e ed è spuntata la questione del risarcimento, la famiglia Poggi spiega perché vorrebbe il silenzio. Vediamo insieme cosa ha dichiarato nella pagina successiva del nostro articolo, in modo da capire quale sia il suo punto di vista.