Come si sa in questi due anni e mezzo abbiamo imparato a fare i conti con una nuova malattia, il Covid-19 appunto, il primo coronavirus che è stato in grado di generare una pandemia a livello globale. Proprio in questi due anni abbiamo sperimentato qualcosa che non ci aspettavamo mai, ovvero delle restrizioni alle libertà personali introdotte proprio per bloccare il contagio del Covid, che ha messo in ginocchio gli ospedali e causato milioni di morti in tutto il globo.
Adesso questa stagione influenzale è partita nel peggiore dei modi, come non succedeva ormai da 12 anni a questa parte. Quest’anno l’influenza si è rivelata molto più forte delle precedenti epidemie, e sta mettendo già sotto pressione gli ospedali, soprattutto quelli pediatrici. E per gli italiani potrebbero essere nuovamente problemi.
Arriva picco influenzale
Secondo quanto riferisce l’Istituto Superiore di Sanità l’influenza ha toccato un picco di 16 contagi ogni mille abitanti, numeri impressionanti se si pensa che solitamente questa malattia raggiunge il suo picco tra gennaio e febbraio. Gli esperti sono dell’avviso che il picco della malattia si avrà proprio sotto le festività natalizie.
Va osservato anche che i dati del monitoraggio dell’ISS si riferiscono alla settimana dal 28 novembre al 4 dicembre. Al momento il virus influenzale pare si stia diffondendo molto di più al Centro Nord che al Sud: in allarme sono gli ospedali di Piemonte, Lombardia, Veneto, Umbria, Lazio e Abruzzo.
La curva epidemia si portata in quella che viene definita “zona rossa” ovvero quando una malattia ha una diffusione molto alta. Tali livelli di incidenza mettono sotto stress gli ospedali, dove già il Covid, nei reparti di medicina sottrae un 15% dei letti a disposizione. Nell’ultima settimana gli italiani messi ko dall’influenza sono stati 942mila contro i 770mila delle settimana precedente e da inizio epidemia il conto sale a tre milioni e 521mila.