Italia sotto choc, arrestato il Vip: "Introdotti 6 tonnellate di droga"

Un volto noto del mondo dello sport è appena finito in manette con gravissime accuse. Avrebbe fatto parte di un giro internazionale di droga: ecco gli ultimi aggiornamenti.

Italia sotto choc, arrestato il Vip: "Introdotti 6 tonnellate di droga"

Nei giorni scorsi una maxi operazione anti droga si è svolta per mano della Guardia di Finanza, che ha proceduto ad arrestare decine di indagati, tra i quali figurerebbe anche un volto noto del mondo dello sport italiano. La notizia è giunta del tutto inattesa e ha sconvolto profondamente tutti tifosi e i vertici del mondo dello sport.

Un vero e proprio fulmine a ciel sereno che spiazza tutti, non si nutriva neppure il minimo sospetto su un personaggio così autorevole del mondo del calcio. Dopo la notizia del’arresto sono state comunicate immediamente le sue dimissioni. Ora si attende naturalmente che la giustizia italiana faccia il suo corso: vediamo di cosa è accusato.

L’arresto

E’ finito in manette con l’accusa di traffico internazionale di droga il procuratore capo dell’Aia Rosario D’Onofrio, eletto da poco ai vertici dell’associazione italiana arbitri. Come riporta la Gazzetta dello Sport, l’uomo è stato raggiunto da uno dei 42 ordini di custodia catutelare, di cui 26 in carcere, disposti in seguito alle indagini della Guardia di Finanza e della Direzione distrettuale antimafia di Milano.

L’accusa è di aver avuto un ruolo nel traffico di droga internazionale che era riuscita a portare in Lombardia oltre sei tonnellate di sostanze stupefacenti, tra marijuana e hashish. E’ quanto sarebbe emerso dall’inchiesta Madera, l’operazione anti droga coordinata dai pm Rosario Ferracane e Sara Ombra, che ha portato all’arresto anche di Giovanni Tilleni, il dipendente di un’agenzia funebre che spacciava droga servendosi di un carro funebre.

Già nella mattinata di oggi, 12 novembre, l’associazione italiana arbitri ha annunciato le prevedibili dimissioni del Procuratore. Tra l’altro D’Onofrio era già finito nel mirito della Procura Figc che aveva proceduto al suo deferimento per la mancata apertura di un formale procedimento disciplinare dopo la denuncia dell’ex assistente di A, Robert Avalos, che contestava l’attribuzione di diversi voti.

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