Nelle tranquille campagne dell’entroterra cosentino, dove i ritmi della quotidianità scorrono lenti tra tradizioni secolari e paesaggi collinari, la terra ha improvvisamente interrotto la quiete con un sussulto inaspettato. È successo questa mattina intorno alle 10:30, quando un terremoto di magnitudo 2.6 ha riguardato l’area circostante San Demetrio Corone, importante centro della cultura arbereshe calabrese.
La scossa, seppur contenuta nella forza, è stata chiaramente avvertita dalla popolazione locale, soprattutto nelle abitazioni più alte e in alcune zone del centro storico, dove mobili e vetri hanno tremato per qualche istante. L’epicentro è stato localizzato a circa 3 chilometri a est del centro abitato, a una profondità di 13 chilometri, secondo i dati forniti in tempo reale dalla Sala Sismica dell’INGV di Roma.
Il sisma ha coinvolto anche diversi comuni limitrofi, tra cui Vaccarizzo Albanese, Acri, Bisignano e Luzzi, dove sono giunte diverse segnalazioni da parte dei cittadini, colti alla sprovvista mentre si trovavano nelle proprie abitazioni o all’aperto. In molti hanno raccontato di aver sentito un breve ma netto tremolio sotto i piedi, accompagnato da un boato lieve e sordo che ha destato una certa apprensione, specie nei borghi dove il ricordo di scosse passate è ancora vivido.
Fortunatamente, al momento non si registrano danni a persone o strutture, né è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco o della Protezione Civile. Tuttavia, il piccolo evento sismico ha riacceso l’attenzione sul tema della vulnerabilità sismica del territorio calabrese, spesso trascurata nonostante la frequente attività tellurica che interessa l’Appennino Meridionale. In molti paesi della zona, le abitazioni e gli edifici pubblici risalgono a decenni fa e non sempre sono stati adeguati alle più recenti normative antisismiche, rendendo ancor più importante l’adozione di misure preventive da parte delle amministrazioni locali.
La popolazione, pur senza allarmismi, ha mostrato cautela e spirito di osservazione, rimanendo in attesa di eventuali aggiornamenti da parte degli enti preposti. Come sempre accade in simili circostanze, il timore principale resta quello di nuove repliche, anche se per ora l’evento sembra essersi esaurito senza ulteriori sviluppi. L’episodio odierno, per quanto contenuto nella magnitudo, rappresenta comunque un’occasione per riflettere sull’importanza della cultura della prevenzione, della messa in sicurezza degli edifici e della formazione civica, affinché anche la più piccola scossa non colga impreparati i cittadini.