Italia in lutto, l’amato attore è venuto a mancare

L'Italia è in lutto. Il mondo del cinema piange la scomparsa un attore molto amato per il suo grande talento oltre ad essere stato un sex symbol. Ecco di chi si tratta.

Italia in lutto, l’amato attore è venuto a mancare

L’Italia e, in particolare, il mondo del cinema, piangono la scomparsa di un attore, regista e doppiatore dall’enorme talento, tra i protagonisti della stagione del cinema italiano militante degli anni 70, dello sperimentalismo teatrale, oltre che di uno dei film che, più di tutti, hanno lasciato il segno nella storia del cinema italiano.

Parlo di un attore il cui cuore ha cessato di battere proprio nella notte dei David di Donatello, che lui stesso aveva ricevuto nel 1971 grazie a Il giardino dei Finzi Contini. 

Il decesso

L’artista è deceduto a Roma, circondato dai suoi affetti più cari, a 78 anni. Parlo di Lino Capolicchio, attore, sceneggiatore e regista, nato a Merano, in provincia di Bolzano, nel 1943. Non si conosce la vera causa della morte dell’attore che, a quanto risulta in queste ore, non soffriva di nessuna particolare malattia o  tumore ma quel che è certo è che con la sua scomparsa non c’entra nulla il Covid, né il vaccino contro il Covid.

Capolicchio, vero e proprio sex symbol degli anni ’70, con i suoi lineamenti da dio greco, gli occhi azzurri e un volto angelico, si era trasferito a Torino e, in seguito, a Roma, dove aveva frequentato l’Accademia d’Arte Drammatica. Dopo gli studi è diventato velocemente una star del cinema… tutto merito del suo talento e della sua bellezza disarmante.

La prima apparizione di Lino Capolicchio è quella ne Il conte di Montecristo per la Rai, per poi lavorare a teatro con Strehler. Il suo esordio sul grande schermo è avvenuto nel 1968 con Escalation, film diretto da Roberto Faenza, mentre nel 1969 è stata la volta di Metti una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi. Proprio su quest’ultima pellicola, in una delle sue ultime interviste, l’attore aveva dichiarato: “Era un personaggio complesso, uno che a pagamento andava con uomini e donne, e in una delle scene c è un bacio a tre. Ovvio scattarono le polemiche“.

Dopo questo ruolo, ha iniziato una collaborazione decennale con Pupi Avati. La consacrazione a livello nazionale è arrivata, però, con il film Il Giardino dei Finzi Contini di Vittorio De Sica, in cui ha rivestito il ruolo del protagonista. Da qui la sua carriera ha preso il volo ed è stata tutta un’escalation, tanto da essere uno degli attori più ricercati. Tra i film a cui ha preso parte: Mussolini ultimo atto di Lizzani, La casa delle finestre che ridono e Il signor Diavolo di Avati. L’autobiografia, intitolata D’amore non si muore, rientra tra i suoi ultimi lavori.

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