Le giornate al mare, in questo periodo, seguono tutte lo stesso ritmo familiare: il sole alto, il vociare dei bambini, l’andirivieni delle onde, la sabbia calda sotto i piedi. Famiglie in vacanza, ragazzi con il pallone, teli colorati stesi uno accanto all’altro. Tutto sembrava seguire la tranquillità di una domenica qualunque.
Poi, in un attimo, qualcosa è cambiato. Una scena insolita ha attirato l’attenzione dei presenti. Gli sguardi si sono voltati verso l’acqua, le voci si sono abbassate, qualcuno ha iniziato a correre. La dinamica di quello che è accaduto resta ancora da chiarire nei dettagli, ma è bastato poco perché la leggerezza di una giornata estiva lasciasse spazio a un senso di apprensione crescente.
In spiaggia, intanto, il tempo ha cominciato a scorrere in modo diverso. Il personale di salvataggio, i primi soccorritori, i medici. Tutti impegnati in una corsa contro il tempo, mentre la curiosità iniziale lasciava spazio a un silenzio carico di tensione e rammarico. A pochi metri dalle sdraio, si stava consumando una vicenda che nessuno avrebbe voluto vedere.
Quella che segue è la ricostruzione di un episodio che ha toccato profondamente chi c’era, ma che riguarda anche chi non era presente. Perché, a volte, bastano pochi istanti per ricordarci quanto la vita possa essere fragile. E quanto siano importanti coloro che ogni giorno si fanno trovare pronti, quando serve.
Avevano rispettivamente 13 e 11 anni questi due bambini che sono andati incontro al medesimo destino. Una giornata da trascorrere all’insegna del relax e della spensieratezza, si è trasformata nel peggiore degli incubi. Purtroppo non ce l’hanno fatta… Ecco tutti i dettagli nella pagina successiva.