Il Covid non fa più paura come prima ma è comunque divenuto camaleontico. I sintomi dell’infezione da JN.1 e sottovarianti sono molto simili a quelli delle precedenti varianti di Omicron e comprendono: febbre e brividi, tosse, fiato corto, stanchezza, dolori muscolari e articolari, mal di testa, mal di gola, naso chiuso o che cola,perdita di appetito, diarrea.
I vaccinati non hanno problemi importanti, in genere, ma la variabilità rende complesso effettuare una caratterizzazione univoca. Al giorno d’oggi, sebbene i contagi stiano aumentando, con la vaccinazione e con le giuste regole, è possibile tenere la situazione sotto controllo.
Gli esperti consigliano di riposare e ricaricare le energie, monitorare la temperatura, contattando il medico se supera i 38°C, alleviare i sintomi tramite farmaci da banco come paracetamolo o ibuprofene, isolarsi, ossia rimanere in una stanza separata, se possibile, per proteggere gli altri familiari.
Occorre, inoltre , arieggiare gli ambienti, mantenersi in contatto tramite telefono o videochiamate per non sentirsi isolati, praticare tecniche di rilassamento come la meditazione o gli esercizi di respirazione per ridurre lo stress, contattare il medico se i sintomi peggiorano o si hanno difficoltà respiratorie.
Per i pazienti a rischio, esistono delle terapie che possono ridurre la probabilità di ricovero ospedaliero o decesso. E’ il medico a prescriverle e vanno necessariamente iniziate entro 5-7 giorni dalla comparsa dei sintomi. In vista della stagione autunno/inverno 2025-2026, il Ministero della Salute ha annunciato che la nuova campagna vaccinale contro il COVID-19 utilizzerà vaccini aggiornati contro la variante LP.8.1, che ora è la più diffusa. Il vaccino Comirnaty LP.8.1, approvato da EMA e AIFA, verrà offerto come richiamo annuale alle categorie a rischio. È prevista la co-somministrazione con il vaccino antinfluenzale.