A volte bastano davvero pochi attimi a che tutto prenda una piega inaspettata e la cronaca nazionale ci ha restituito l’ennesimo caso che ha raggelato tutti gli amanti dei quattro zampe. In una villetta al confine tra Rivoli e Villarbasse, un lupo cecoslovacco ha azzannato alla testa un bimbo di 4 anni, figlio dei proprietari della villetta suddetta.
Per chi non conoscesse questa razza, è possibile avere delle informazioni sui siti specializzati. Come riportato sul web, il lupo cecoslovacco è originario della Repubblica Ceca dove ed è una razza relativamente recente rispetto ad altre. Nel 1 957, si tentò di accoppiare un pastore tedesco con un lupo femmina dei Carpazi. Questo tentativo, sebbene non semplice, alla fine funzionò e il lupo femmina partorì cinque cuccioli. Solo diverse generazioni dopo, ottennero esemplari addestrabili, fino a quando, nel 1999, la F.C.I. riconobbe ufficialmente la razza.
Dopo che il cane ha azzannato il bimbo alla testa, la madre del piccolo si è immediatamente precipitata sul lupo cecoslovacco per cercare di difendere il figlioletto dalla morsa provocata dai denti aguzzi dell’esemplare, restando ferita a una gamba. Ma come si è evoluta la cosa? Come sta il bambino?
Da quanto diramato a mezzo stampa, il piccoletto è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Regina Margherita ed è stato operato. Un miracolo è riuscito a scongiurare il peggio ed è fuori pericolo ma senza la prontezza dei soccorsi e senza l’operazione, forse, sarebbe potuto accadere un qualcosa di molto più grave e irreversibile. La mamma, invece, è stata medicata sul posto, senza il ricorso alle cure ospedaliere.
Ora sarà compito della polizia locale effettuare gli accertamenti sull’accaduto, mentre la Asl dovrà sottoporre l’esemplare a delle analisi, che saranno pronte tra dieci giorni. I veterinari dovranno capire se il cane cecoslovacco si sia avventato sul bimbo perché affetto da una patologia specifica come, ad esempio, la rabbia. Si è optato per il non sequestro del quattro zampe, che allo stato attuale è rinchiuso in una gabbia della villetta in cui si sono consumati i fatti.