Italia, bambini in ospedale: oltre 100 mila ricoveri in reparti non pediatrici (2 / 2)

Come si sa solitamente quando un bambino arriva in ospedale con una patologia viene ricoverato nel reparto di pediatria. Anche se ad esempio il piccolo ha una polmonite o altra patologia, Covid incluso, se ha bisogno di cure viene trasferito in questo reparto.

Eppure ci sono stati casi di bambini che sono stati ricoverati in reparti non pediatrici. Il numero sarebbe affatto indifferente, perché si parla di 100mila bambini ricoverati in reparti non pediatrici.

Per questo motivi in questi giorni a Roma è stato presentato il “Libro Bianco dell’Assistenza Pediatrica” il cui obiettivo è appunto quello mettere a fuoco i problemi emergenti della Pediatria italiana specie dopo la pandemia.

Secondo quanto rilevato dal sistema dedicato di Business Intelligence Sanitaria da Fondazione ABIO Italia, solitamente i giovanissimi nelle fasce tra 15 e 18 anni spesso finisce in reparti per adulti, mentre tra 5 e 14 anni succede al 36% di minori di essere ricoverati in reparti che non hanno a che fare con la pediatria.

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Una situazione che viene costantemente monitorata e che appunto con l’iniziativa del “Libro Bianco” si vorrebbe evitare a tutti i costi. Molto variabile è il comportamento delle regioni oscillando da un minimo del 14% di minori ricoverati con adulti registrato nel Friuli-Venezia Giulia al 44,5% del Molise, con 9 regioni sopra la media nazionale.

“La nostra principale preoccupazione è far sì che i bambini non siano curati dai medici degli adulti e in luoghi di cura progettati in funzione delle caratteristiche dell’adulto, ma da professionisti formati sui problemi clinici dei bambini e in spazi di cura a loro dedicati, perché è noto e ampiamente dimostrato dalla letteratura scientifica che questo ha un impatto sulla qualità e sulla sicurezza delle cure pediatriche” – questo il pensiero di Annamaria Staiano, Presidente della Società Italiana di Pediatria (SIP) e co-presidente FIARPED.