Sopra l’Italia era calato un silenzio tipico della notte fonda, quello che anticipa l’alba e concederebbe l’unico vero riposo settimanale. Nelle valli silenziose e tra le case ancora addormentate, il velo di normalità si è spezzato in modo improvviso e brutale.
A svegliare migliaia di persone non è stata una sveglia, ma un rombo sordo, proveniente direttamente dalle viscere della terra. Molti residenti si sono trovati seduti di colpo sul letto, col cuore in gola, percependo il tremore incessante sotto i loro piedi.La paura si è fatta strada rapidamente, alimentata da ricordi che questa terra non può cancellare.
Non si è trattato di una singola, secca vibrazione.Il fenomeno si è rivelato prolungato, un vero e proprio sciame sismico che ha attraversato l’oscurità e ha scandito il tempo senza alcuna tregua.In un’area che porta ancora i segni profondi dei grandi eventi passati, ogni oscillazione porta con sé il peso di un monito. L’aria, di colpo, si è fatta densa di ansia.

Nel buio, in molti hanno scelto l’unica strada che sembrava sicura: lasciare le proprie abitazioni e cercare rifugio all’esterno, nella speranza di un rapido ritorno alla quiete.Q
uando le vibrazioni più intense hanno smesso di farsi sentire, il silenzio è tornato, ma era un silenzio diverso, tessuto di attesa. Quali dati avevano registrato gli strumenti e quale punto esatto è stato l’epicentro di questa nuova e drammatica veglia forzata? Che cosa è accaduto davvero e quali sono state le zone più colpite dal brutto evento sismico?