Importuna le ragazzine per strada e le filma: è caccia all’uomo (2 / 2)

Un clima di tensione e paura serpeggia nel quartiere di Ponte di Nona, alla periferia est di Roma, dove da mesi un uomo prende di mira ragazze minorenni. Gli episodi, caratterizzati da palpeggiamenti e approcci violenti, hanno una dinamica inquietante: l’uomo, infatti, sembra filmare sistematicamente le sue azioni con uno smartphone prima di darsi alla fuga.

Secondo le ricostruzioni delle forze dell’ordine, gli episodi accertati sono almeno cinque, con ragazzine di età compresa tra i 13 e i 17 anni. Il primo caso denunciato risale al 9 giugno, seguito da un altro episodio solo tre giorni dopo. Gli episodi sono proseguiti per tutta l’estate, con l’ultima segnalazione in data 7 settembre.

Il modus operandi appare studiato: l’uomo colpisce in aree pubbliche ma momentaneamente poco affollate, come le fermate degli autobus, un ponte pedonale e zone di passaggio, approfittando dell’assenza di testimoni diretti per agire con rapidità e svanire nel nulla. Le giovani , ascoltate separatamente, hanno fornito un identikit sostanzialmente coincidente.

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Descrivono un uomo sulla trentina, fisico atletico, carnagione chiara, con una lunga barba e diversi tatuaggi visibili. Parlerebbe con un accento italiano e dimostrerebbe una buona conoscenza dei luoghi. L’elemento più preoccupante è l’uso dello smartphone, non solo come strumento di offesa, ma potenzialmente per immortalare il tutto. La presenza di questi video costituirebbe un elemento probatorio cruciale, se mai venissero recuperati.

La Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo, coordinando le indagini per raccogliere tutte le denunce. Gli investigatori non escludono che il numero reale delle malcapitate possa essere superiore, ipotizzando che alcune ragazze, per paura o vergogna, non abbiano ancora trovato la forza di denunciare. Nel frattempo, sono state intensificate le pattuglie nel quartiere e sono in corso acquisizioni di filmati dalle telecamere di videosorveglianza della zona, nella speranza di identificare il predatore e porre fine a questa ondata di terrore.