
Dopo dieci cicli di chemioterapia, gliene rimane uno, a fine gennaio potrà sottoporsi all’intervento chirurgico. Proprio per questo, a 54 anni, definisce sé stesso un “malato fortunato”, perché la diagnosi è arrivata in tempo.
Carlo Vanzini, voce storica della Formula 1 su Sky, ha scelto di raccontare pubblicamente la battaglia che sta affrontando da giugno: una neoplasia al pancreas, la stessa patologia che cinque anni fa gli portò via la sorella Claudia. Accanto a lui, ogni giorno, la moglie Cristina Fantoni, giornalista di La7, e i tre figli: Luca, 22 anni, Giacomo, 17, e Anita, 11.
Il telecronista ha scelto di rendere pubblica la malattia dopo essere finito tra le tendenze sui social per il cambiamento fisico, causato dal cortisone. “Alcuni hanno pensato a un nuovo look”, racconta. Il cronista racconta che non aveva sintomi particolari. A metterlo sulla strada del controllo è stato un post social del collega Davide Camicioli, impegnato in un check-up presso il centro Formula Medicine. “Quest’anno pensavo di rimandare, ma quando ho visto quel video l’ho chiamato”, ricorda Vanzini. Poco dopo, durante un’ecografia, l’ecografista lo invita a fermarsi: “C’è una lesione. Si può intervenire, ma devi muoverti subito”.

Da lì, la corsa contro il tempo: la moglie organizza una TAC e una visita chirurgica a Verona, dove un primo specialista gli illustra il percorso da seguire, tracciando un semplice schema su un foglio. La chemioterapia viene effettuata all’ospedale San Raffaele, vicino alla sua abitazione. Lì incontra il professor Stefano Crippa, che gli conferma ciò che aveva già sentito a Verona: l’operazione è possibile, la strada è quella giusta.
La fase piĂą difficile, racconta, è stata quando l’oncologo ha ipotizzato l’eventualitĂ della radioterapia, temendo che potesse compromettere l’intervento. Ma la forza emotiva gli arriva anche dai figli, soprattutto dalla piĂą piccola, Anita, che gli dormiva accanto la notte della notizia. Oggi affronta la sfida con ottimismo, sostenuto da una spiritualitĂ personale: “Parlo con Dio quando sono in montagna”.Â