Il triste annuncio poco fa su Sebastiano: "Il suo cuore.. (2 / 2)

A Trieste si riaccendono i riflettori sul caso di Liliana Resinovich, la donna scomparsa e ritrovata senza vita due anni fa. Al centro delle indagini resta il marito, Sebastiano Visintin, sul quale pesa un’indagine per omicidio. Ieri gli inquirenti sono tornati a perquisire la sua abitazione, alimentando nuove tensioni e preoccupazioni, soprattutto per le condizioni di salute dell’uomo.

«Ogni approfondimento è benvenuto», precisano i legali, «ma non possiamo nascondere il timore per le conseguenze che simili azioni potrebbero comportare su una persona con gravi problemi cardiaci». L’ultima perquisizione ha riguardato nuovamente la casa dell’indagato, con particolare attenzione al laboratorio dove Visintin era solito affilare le lame.

Gli investigatori hanno effettuato nuovi rilievi per monitorare i consumi legati a quell’attività e ricercare eventuali tracce di materiale ferroso. I legali si dicono sorpresi dalla ripetizione di accertamenti già eseguiti in passato e parlano di «zelo investigativo» da parte della Procura, riconoscendo però che difficilmente questi elementi potranno assumere un valore probatorio determinante. Intanto, i legali di Visintin hanno espresso grande preoccupazione per le condizioni di salute del loro assistito.

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In una nota hanno sottolineato i rischi che l’ennesima “onda mediatica e accusatoria” potrebbe avere sullo stato fisico già compromesso di Visintin, affetto da cardiopatia ischemica e sottoposto a un intervento di rivascolarizzazione coronarica.

Esprimono anche rammarico per il mancato accoglimento della proposta, avanzata dallo stesso Visintin, di estendere i tamponi a tutta l’abitazione, e non solo alla stanza adibita a laboratorio. Mentre le indagini proseguono in un clima di forte pressione, il nodo resta la tenuta psicofisica di un uomo già fragile, che continua a proclamare la propria innocenza. Sullo sfondo, resta il mistero della morte di Liliana Resinovich, ancora avvolto da troppi interrogativi.