Classe 1955, Mauro Coruzzi, in arte Platinette, è nato nelle campagne parmensi. Stando a quanto si apprende dalla stampa, la madre era un’operaia, mentre il padre un muratore. Una famiglia umile, con ristrettezze legate alla necessità di non sperperare. E proprio questo, ha rappresentato per Mauro un incoraggiamento al riscatto sociale.
Un ragazzo determinato, ambizioso, Coruzzi, che, dopo gli studi all’Istituto Magistrale, ha cominciato a lavorare come garzone di un fruttivendolo, sino ad intraprendere la carriera del giornalista per la carta stampata e poi per la radio.
A 29 anni ha fatto parte del coro dell’album della cantante italiana Giuni Russo, il primo gruppo italiano di teatro omosessuale militante. In seguito, dal suo luogo natio, Lirignano, trasferendosi a Milano, diventa un autore televisivo, peraltro molto famoso, lavorando così a due edizioni del Festivalbar e a Rock Caffè.
Nel 1997 ha condotto lo speciale per il Festival di Sanremo su Raidue, Sanremo in aria insieme a La Pina. Un grande esperto di musica, di spettacolo, un uomo decisamente eclettico, dallo stile stravagante e a cui le etichette gli stanno strette.
Amatissimo dai telespettatori che lo hanno visto sempre con parrucche sgargianti, stile Simpson, trucco impeccabile, abiti femminili, strappando risate ricche di contenuti pungenti, Mauro è indubbiamente un grande professionista. Eppure tutti i suoi fan sono rimasti scossi da una terribile notizia: Platinette è stato colpito da un ictus.