Il delitto di Yara Gambirasio, a distanza di 15 anni, continua a riservarci colpi di scena. In queste ore, i Ris stanno effettuando delle ricerche sui computer sequestrati a casa della famiglia Bossetti, più nello specifico un pc fisso e uno mobile. Le indiscrezioni , nel corso dei giorni, si sono susseguite, in particolare una che ha generato subito forte attenzione, dato il clamore mediatico del caso e di tutti i suoi sviluppi.
I tecnici del Ris hanno scoperto che in un caso, qualcuno si è collegato, dal pc, a un sito pedopornografico, mentre il computer per altre quattro o 5 volte si è connesso a siti pornografici. E c’è dell’altro che rende lo scenario ancora più inquietante, oltre che pieno di interrogativi ai quali occorrerà trovare delle risposte.
Qualcuno, dal pc che è stato sequestrato nell’abitazione dell’ex muratore di Mapello, ha effettuato una ben preciso gesto, ossia su un motore di ricerca ha ricercato la parola tredicenni e, non si sa se per puro caso o per un motivo ben preciso, Yara Gambirasio è stata sequestrata e fatta fuori proprio all’età di 13 anni.
Gli inquirenti, al momento ,vanno cauti in quanto non possono trarre decisioni affrettate e resta da capire in primis se il PC è stato utilizzato da altre persone oltre che dall’ex muratore di Mapello condannato per il delitto della giovane ginnasta.
Il pc fisso sequestrato è un dispositivo assemblato, ossia frutto dell’assemblaggio di varie componenti hardware, utilizzate in passato da diverse persone. Questa scoperta è emersa in una fase molto, molto delicata, per quanto riguarda il caso, dal momento che gli avvocati di Massimo Bossetti vogliono chiedere la sua scarcerazione dopo oltre due mesi di cella ,in isolamento. Dal suo canto, il condannato continua a professare la sua innocenza.