Il potere dell’immaginazione. Un piccolo trucco per sconfiggere l’infelicitĂ 

Quando ci si sente tristi, afflitti o spossati si tende a pensare e a ripensare al passato ed in particolare agli errori commessi e alle scelte sbagliate. Questo atteggiamento non fa altro che peggiorare la situazione e la soluzione è semplice: immaginare.

Il potere dell’immaginazione. Un piccolo trucco per sconfiggere l’infelicitĂ 

Quante volte ti è capitato di pensare o di sentir dire frasi come “Vorrei una vita migliore. Se solo avessi frequentato l’università!”, oppure “Se avessi sposato un uomo diverso ora sarei più felice”.

Per qualche stano meccanismo della nostra mente, lo stato di insoddisfazione e infelicità è sempre legato ad una scelta sbagliata o ad un errore. In realtà non è esattamente così. Le decisioni si prendono, talvolta sono ottime al momento ma una serie di imprevisti, di cambiamenti, di evoluzioni fanno si che il risultato sia diverso dal previsto. Si chiama semplicemente vita.

Comunque siano andate le cose, e indipendentemente dalla situazione, pensare e ripensare in continuazione ai propri sbagli non aiuta e non ci fa sentire meglio. Questo loop negativo non fa altro che ampliare i rimorsi, consumare le energie e farci sentire sbagliati.

L’immaginazione come terapia

Alcuni psicologi suggeriscono, in questi casi, di utilizzare l’esercizio dell’immaginazione proponendo ai loro pazienti di immaginare un animale che possa accompagnarli in ogni situazione. Ad occhi chiusi, uomini e donne creano il loro amico immaginario e possono spaziare liberamente; c’è chi pensa ad un cane o un gatto ma anche chi preferisce speci meno comuni come armadilli o panda.

Lasciando spazio alla fantasia e alla creatività potremmo scoprire un mondo immenso, colorato e sfaccettato. Le immagini sono energia e hanno il potere di risanarci, rigenerarci, di farci trovare la vera tranquillità e serenità interiore.

Dopo un po’ uomo e animale virtuale diventano insperabili e quando l’ansia e l’angoscia rischiano di sopraffarre l’essere umano, l’immagine dell’amico immaginario gli viene in soccorso, facendo si che l’attenzione si sposti e che la tensione si affievolisca.

Il pensiero fisso di una vita infelice e di sbagli continui esce dal campo percettivo della persona interessata.

Questa tecnica ha origini antiche e in tempi recenti anche Raffaele Morelli, noto psicologo, ha raccontato la sua esperienza in un interessante articolo sul tema. 

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