E’ rovente, davvero rovente, il clima, sul fronte della cronaca nera nazionale, per quanto concerne il delitto di Garlasco, uno dei più efferati del nostro Paese, specie alla luce degli ultimi sviluppi che vedono Andrea Sempio, indagato. Ricordiamo, però, che la Cassazione ha condannato a 16 anni di reclusione, Alberto Stasi, all’epoca dei fatti fidanzato di Chiara Poggi.
Alberto sta scontando la sua pena nel penitenziario di Bollate, continuando però a dichiararsi innocente. Sappiamo che, grazie a programmi di reintegrazione, ha ottenuto il permesso di uscire dalla casa circondariale, lavorando, durante il giorno, come contabile e facendo rientro in cella di sera. Fu proprio lui, lo ricordiamo, a rinvenire il corpo senza vita di Chiara, tra le mura domestiche in cui la ragazza viveva con la famiglia, che era in vacanza.
Fu Alberto, studente modello e fidanzato della Poggi da circa due anni, ad allertare i soccorsi. Al termine di un lungo processo, con 5 gradi di giudizio, fatti di assoluzioni e condanne, Stasi è finito in penitenziario dove continua a scontare la pena comminata, nonostante i tentativi vani dei suoi legali di chiedere la revisione.
In questi giorni così concitati, per via degli ultimissimi sviluppi che vedono Sempio indagato e oggi sottoposto al tampone salivare per il prelievo del Dna, a rompere il silenzio ora è stato un esperto.
Parliamo del perito informatico Roberto Porta che ha analizzato, all’epoca, il computer di Alberto Stasi, oggi 41enne, ritenendo che sia estraneo al delitto di Chiara Poggi. Vediamo insieme cosa è emerso nella pagina successiva del nostro articolo, partendo proprio dalle sue dichiarazioni.