Il perito informatico Roberto Porta su Alberto Stasi: "Analizzai il computer, credo sia estraneo" (2 / 2)

Roberto Porta è un ingegnere elettronico che, a maggio 2009, in veste di perito,  fu nominato consulente del gip insieme a Daniele Occhetti, per analizzare il computer di Alberto Stasi.  Queste le sue dichiarazioni: “Da ingegnere informatico, la verità emersa dal mio lavoro ha messo inevidenza un alibi che avrebbe dovuto far partire le indagini da capo”.

Roberto Porta, inizialmente, riteneva Alberto colpevole ma quando venne fuori che Stasi non aveva utilizzato il pc per una finestra di 11 minuti, ha capito che sarebbe stato impossibile per lui commettere il delitto di Chiara in quel brevissimo lasso temporale. Quando la 26enne  è stata uccisa,  tra le 9:27 e le 9:39, Alberto stava lavorando alla tesi di laurea.

L’ orario del decesso è stato poi spostato, cosa che lui non ha saputo. L’esperto, nel corso dell’intervista, ha parlato di evidenti anomalie sin dall’inizio poiché attraverso i tabulati telefonici e uno scontrino che lui aveva conservato per più di un anno, tutti nella disponibilità dei carabinieri dal 2008,  aveva notato la presenza di Andrea Sempio, dunque di un’altra persona.

Il perito informatico ritiene che ci siano errori nelle indagini, in quanto la loro perizia avrebbe dovuto mettere in discussione l’alibi di Aberto, che lo vedeva lavorare alla tesi nei minuti in cui Chiara, sua fidanzata,  è stata uccisa,  mentre invece ci si è concentrati solo su di lui. Se questo non fosse accaduto, l’esperto ritiene che il caso di Garlasco avrebbe potuto avere una svolta diversa.

Il perito ritiene che l’ analisi del dna sotto le unghie di Chiara Poggi,  possa portare a nuove scoperte, chiosando: “Le tecniche informatiche usate all’epoca sono ancora valide, mentre i progressi genetici potrebbero fare la differenza”.  In queste ore più che mai, il giallo dell’impiegata 26enne è  davvero rovente.