Il giovane e amato attore non ce l’ha fatta (2 / 2)

La scena artistica internazionale è scossa da un lutto improvviso e straziante. Il noto cantante dal potenziale sconfinato e attore di talento, si è spento a soli 35 anni dopo undici giorni in terapia intensiva. La notizia, confermata l’8 ottobre, ha gettato nel dolore i milioni di fan e colleghi che in lui vedevano un faro della cultura punjabi contemporanea.

Il tremendo episodio si è verificato il 27 settembre sull’autostrada nei pressi di Baddi, nello stato di Himachal Pradesh. Secondo le ricostruzioni, Rajvir Jawanda stava viaggiando in motocicletta quando, per evitare un gregge di pecore che aveva invaso la carreggiata, avrebbe perso il controllo del veicolo. Lo scontro è stato di violenza inaudita, causandogli traumi cranici e alla colonna vertebrale di gravità estrema.

Trasportato d’urgenza all’ospedale di Mohali, nel Punjab, le sue condizioni sono sempre rimaste critiche. Per oltre una settimana, i medici hanno fatto il possibile, ma le sue funzioni neurologiche, come riportato, non hanno mostrato segni di ripresa. La sua agonia si è conclusa nella mattinata di mercoledì, lasciando un vuoto incolmabile.

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Jawanda non era solo una promessa, ma una realtà in piena ascesa. La sua voce, potente e carica di sentimento, aveva conquistato le classifiche musicali, mentre i suoi testi si facevano portavoce delle tradizioni e delle storie del suo popolo. Nel 2018 aveva vestito i panni del soldato Bahadur Singh in “Joginder Singh”, per poi diventare protagonista assoluto, l’anno successivo, di “Jind Jaan”.

I tributi sui social media hanno subito iniziato a fluire, dipingendo il ritratto di un artista umile e di una persona di rara gentilezza. Tra questi, spiccano le parole commosse dell’attrice e regista Neeru Bajwa: “È straziante dire addio a una persona così gentile. Se n’è andato troppo presto, con tutto il suo talento e la sua umanità. Non lo dimenticherò mai”.